Ciao Rob, non ci vediamo da un anno. Cosa hai fatto in questo periodo?
“Ho lavorato. Parallelamente ho cominciato ad allenare mio figlio a basket e insieme ad un collega sono diventato anche allenatore di un liceo.”
Ti aspettavi il passaggio di LeBron ai Lakers?
“Eravamo pronti ed avevamo scelto LeBron per la copertina anche prima del suo passaggio ai Lakers. Io me l’aspettavo, perché conosco la sua storia e le sue ambizioni, che non si limitano solo al basket. Los Angeles è un posto perfetto per lui e per il suo brand. Quando circolavano i rumors sul suo trasferimento ho pensato, Cleveland è Cleveland, sarà sempre casa sua, ma se ambisce ad essere una nuova icona, non può restare lì. Poi ci sono stati diversi indizi a confermare la tesi, come il figlio che si era trasferito in una scuola di L.A. prima dell’annuncio”.
Come mai la scelta di un atleta greco in copertina?
“Siamo sempre stati, e te lo sai, un pò all’avanguardia nelle scelte (correndo diversi rischi). Abbiamo preso Curry prima che diventasse quello che è oggi. Lo stesso con Harden e Chris Paul. Ai più giovani poi abbiamo alternato giocatori di spessore come Kobe, Shaq e Garnett. Giannis porta una bella freschezza al gioco, oltre ad essere un talento mostruoso. E’ anche riconoscibile, quindi aveva tutte le caratteristiche necessarie per diventare il giocatore in copertina”.
Com’è nata la collaborazione con Travis Scott?
“Sai bene che non siamo più solo un gioco di pallacanestro, ma siamo un videogame di lifestyle. Ci sono artisti che ci citano nelle loro canzoni e siamo un nome di casa. Come quando vai a comprare la Coca-Cola, quando acquisti un gioco di basket, prendi NBA2K. Siamo arrivati a questo allineandoci con musicisti nuovi o personaggi come JAY-Z. Per noi la soundtrack è parte integrante del gioco ed è in linea con le tendenze dell'anno in corso. Travis Scott è uno dei nomi più caldi ed è uno di quelli più in crescita. In tutte le fasi di questo gioco, si cerca di essere al corrente e di anticipare le tendenze. Ti racconto un aneddoto, anni fa ero al party di lancio del gioco a New York e qualcuno mi ha portato a conoscere J. Cole. Era stato appena messo sotto contratto da JAY-Z con la sua Roc Nation. Era un ragazzo giovanissimo e voleva far tanto parte del nostro gioco. Ne ho parlato con una persona del marketing, che ora non lavora più con noi, perché è andato via di volontà sua. Si era mosso così lentamente, che Cole nel frattempo aveva firmato con il videogame concorrente dell’EA, che poi non è mai uscito. Ora c’è un ragazzo nuovo che si occupa di questo ruolo, è sempre ai concerti ed è allineato con le novità. Adesso è lui che mi propone le collaborazioni e sono un paio di anni che ci azzecca alla grande!”
A tal proposito mi collego a The Neighborhood, in cui ci sono Travis Scott, Lil Yachty e Quavo. Come mai avete scelto proprio loro?
“Quavo è un grande fan del gioco e del basket, pensa che si allena con un trainer. Un giorno ero a lavoro e un collega mi fa “Senti ho Quavo al telefono! Ci puoi parlare tu?” Rispondo e mi dice “Vorrei far tanto parte del gioco..” E’ stato lui a chiamarci. Nella sound track è presente con una o due canzoni, ed è stata una scelta del marketing, ma inserirlo nel videogame è stato un suo suggerimento. Noi abbiamo fatto contento lui e lui ha fatto contenti noi!”
Vivi di basket e di NBA, ma sei cresciuto in Italia. Segui il calcio?
“Sono un tifoso sfegatato della Roma. Sono molto appassionato, ma la società della Roma mi fa arrabbiare, dato che ogni anno vendono qualche calciatore fondamentale. Quest’anno è toccato a Nainggolan e a Strootman.”
Se nel 2016 mi dicevi che il gioco era al 60-70% di perfezione, l’anno scorso 65-75% quest’anno?
“Per me quest’anno siamo all’80%.”
Per concludere, secondo te quest’anno chi vince l’NBA?
“Vincono i Warriors. Già avevano il cast dell’All-Star e ora hanno aggiunto anche Cousins!”
Ringrazio Rob per la disponibilità e 2K per l’invito.
Ps
Per leggere la prima intervista a Rob per NBA 2K17 clicca qui.
Per leggere la prima intervista a Rob per NBA 2K18 clicca qui.
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