martedì 28 gennaio 2020

SURFABLOG.COM INTERVISTA DIKEMBE MUTOMBO

Dikembe Mutombo è un ex cestista congolese professionista nella NBA. Si è ritirato nel 2009, dopo aver militato nei Denver Nuggets, negli Atlanta Hawks, nei Philadelphia 76ers, nei New Jersey Nets, nei New York Knicks e negli Houston Rockets. Simbolo dell’Africa, è stato inserito nel 2015 nella Hall of Fame, il massimo riconoscimento a cui un giocatore possa ambire. Grazie al suo talento ed alla sua stazza fisica (218 cm x 118 kg), è stato uno dei migliori difensori della storia NBA, tanto da essere stato per 5 stagioni di fila, il miglior stoppatore della lega. Domenica (poco prima della tragica notizia riguardante Kobe Bryant), ho avuto il piacere d’intervistarlo presso l’NBA Store di Milano. Vai su “Continua a Leggere” per scoprire cosa ci siamo detti.


Che differenza c’è tra il basket NBA della tua epoca e quello di oggi?
“Il livello è sempre molto alto, ma oggi è anche diventato velocissimo. E’ davvero troppo veloce per me.”

Chi è il Mutombo dell’attuale NBA?
“Gobert degli Utah Jazz ed Embiid dei Philadelphia 76ers, sono i giocatori che mi somigliano di più.”

Com’è stato giocare con Allen Iverson?
“Sarà per sempre uno dei migliori compagni di squadra che abbia mai avuto. Avevamo due ruoli complementari: io pensavo alla difesa e lui all’attacco. E’ stato divertente giocare con lui perché è un giocatore fenomenale. E’ difficile trovare uno come lui al giorno d’oggi.”

Com’è nata la tua frase celebre “Not In My House?” Ti è venuta per istinto al momento?
“Ho sempre voluto essere ricordato come uno dei più grandi difensori della storia di questo sport. Quando sono arrivato in NBA volevo fare qualcosa che mi rappresentasse in campo. Allora nelle prime partite, quando bloccavo i tiri, scuotevo la testa. Dopo mi sono reso conto che non bastava.. Il mio messaggio non era chiaro a tutti. Ho pensato che mettendo il dito indice sulla loro faccia, dicendo “No, no, no”, capivamo che non potevano entrare nella “House of Mutombo”. E’ diventato il mio simbolo e dopo tanti anni è ancora molto amato.”

Nel 2013 adidas ha rilanciato la tua sneaker dopo 20 anni. Com’è nata questa collaborazione?
“Adidas è un grande brand e mi vuole molto bene. Ho avuto un ruolo importante per il successo del marchio negli anni ’90, prima dell’arrivo di Kobe in scuderia. La scarpa era un simbolo di quel periodo e loro hanno voluto farla riuscire molti anni dopo, essendo ancora attuale.”

Qual è stato l’avversario più forte che hai incontrato?
“Shaquille O’Neal. Se dovevo sfidarlo il giorno successivo, mi assicuravo di dormire bene la notte prima. Era forte, potente, dinamico, e se non eri pronto sia mentalmente che fisicamente, ti faceva letteralmente a pezzettini. Ringrazio Dio che quando l’ho sfidato sono stato sempre al top della forma.”

Cosa significa per te essere un NBA Global Ambassador?
“E’ un bellissimo lavoro che mi permette di incontrare persone da tutto il mondo. E’ molto entusiasmante ma non sai mai cosa ti aspetta. Ringrazio l’NBA per darmi questa possibilità.”

L’NBA sta lanciando l’NBA Africa League. Cosa ne pensi di questo progetto?
“Sono entusiasta. E’ un sogno che diventa realtà. Per me e per Olajuwon è un progetto importantissimo. Per molti, portare l’Africa in NBA, significava vedere me o Hakeem scendere in campo e dare spettacolo. Ora con la nascita di questa futura lega, proprio nel territorio africano, cambieranno tante cose e non vedo l’ora. Darà grande speranza ai più giovani e il continente crescerà sotto tanti aspetti: economicamente, mentalmente e a livello d’istruzione. Ho costruito un ospedale e so quante spese ci sono e quanti soldi possa generare per chi lavora, ma questo è un passo ancora più grande. Ringrazio l’NBA per questo.”

Ti sei ritirato a 42 anni. Come hai fatto a durare così a lungo in NBA?
“La disciplina è stata fondamentale. Ringrazio il mio coach John Thompson e Patrick Ewing. Mi hanno insegnato tante cose, sia in campo che a livello etico. Non avrei fatto quello che ho portato a termine senza disciplina.”

Ringrazio Mutombo per la disponibilità, Connexia & NBA per l’invito.
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