giovedì 20 settembre 2018

SURFABLOG.COM INTERVISTA DJ DOC TRASHZ: IL CAMPIONE ITALIANO DEL RED BULL THRE3STYLE 2018

In Italia sono state organizzate tre edizioni del Red Bull Thre3Style, la più importante competizione per dj al mondo, in cui vengono valutate le capacità tecniche dei partecipanti e la loro bravura nel coinvolgere il pubblico. Dopo aver intervistato il vincitore della prima, ovvero Dj Delta (per saperne di più clicca qui), e quello della seconda, ovvero Dj Damianito (per saperne di più clicca qui) ieri ho avuto il piacere di intervistare Dj Doc Trashz, ovvero il campione italiano dell’edizione di quest’anno. Vai su “Continua a Leggere” per vedere cosa ci siamo detti.


Ciao Doc, presentati!
“Mi chiamo Rubens, ma il mio nome d’arte è Doc Trashz. Sono di Caltanissetta, ma vivo a Catania dove studio Musica Elettronica in Conservatorio. Ho iniziato con il djing per poi spostarmi sulle produzioni e con il tempo ho cercato di combinare le cose.”

Come mai la scelta del tuo nome d’arte?
“Bella domanda! Quando sei ragazzino non fai molto caso alla scelta del tuo nome d’arte, ma poi ti rimane per tutta la vita. E' difficile spiegarne il senso, ma ci provo. Sono una persona che ricerca sempre cose non convenzionali in ambito musicale, e sempre diverse. Quando propongo queste cose,  inizialmente non vengono quasi mai apprezzate da tutti, anzi spesso vengono "cestinate". Per me è stato sempre difficile farmi capire, quindi questo nome Doc Trashz, è come dire sono un dottore di quelle robe che all’inizio forse non apprezzi, ma in un secondo momento piaceranno anche a te! Mi sono spiegato? Haha!”

Com’è nata la scelta di partecipare al Red Bull Thre3Style?
“In realtà tanti anni fa facevo queste gare. Ho vinto l’ITF nel 2006 nella categoria Show. E’ sempre stata una mia passione, e il 3Style mi ha fatto tornare la voglia di rifare questo tipo di contest. Mi piace l’impostazione del 3Style, che non è una gara prettamente tecnica, ma è puntato più sul riscontro del dancefloor e l'originalità. Ci vuole la tecnica, ma non è l’obiettivo principale. Preferisco creare un dj set che somigli più a un live set, quindi ho trovato che questa gara fosse la vetrina giusta, dato che fanno una diretta vista da migliaia di persone in tutto il mondo.”

L’anno scorso sei arrivato secondo, mentre quest’anno primo. Ti aspettavi di vincere?
“Quest’anno proprio no. Puoi chiederlo a tutte le persone che mi conoscono per conferma. Ero preso malissimo prima di partire e non volevo quasi andarci per paura di fare brutta figura. Invece è andata benissimo e sto ancora cercando di realizzare questa cosa, visto che non me l’aspettavo minimamente. Se guardi, mentre fanno la premiazione io quasi mi nascondevo, avevo paura e mi aspettavo di essere fuori dal podio!”

Che consiglio daresti ad un giovane dj?
“Di non seguire per forza il mainstream. Se ti piace fallo, ma se lo fai per farti piacere, è la direzione più sbagliata da prendere. Devi essere te stesso, perché magari non la prima volta, ma la seconda o la terza, sarai apprezzato per questo. Dopo sarà difficile toglierti dalla scena. Sembra scontato, ma è fondamentale essere se stessi.”

Che rapporto hai con i due precedenti vincitori Damianito e Delta?
“Delta è siciliano, eppure non ci siamo mai visti prima del 3Style. L’ho conosciuto quando l’ha vinto e mi hanno detto che un siciliano lo aveva vinto. Damiano l’ho conosciuto alla finale l’anno scorso: è una delle persone più simpatiche ed umili che conosca. Sono in ottimi rapporti con entrambi.”

A differenza loro suoni Elettronica e non Hip-Hop..
“Suono anche Hip-Hop, ma sì, sicuramente il mio mood principale è sull’Elettronica. Senza dubbio!”

E’ strano che un dj che proviene dal tuo genere si cimenti in una competizione quasi legata all’Hip-Hop, no?
“Sì assolutamente, ma in realtà i ragazzi del Red Bull Thre3Style mi hanno premiato proprio per questo: per fare capire che quel contest non è indirizzato solo ai dj che fanno esclusivamente quel genere. Loro sono super aperti, e puoi anche andare a fare una roba Rock, ma se la fai potente ne sarebbero straentusiasti. Comunque c’è sempre qualcosina diversa nei vari set che ascolti in giro, quindi non mi sento così lontano dalla realtà del 3Style!”

Tu sei siciliano; come si vive il djing in un contesto un pò lontano dalle metropoli tipo Roma e Milano?
“In Sicilia la situazione non è delle migliori in generale, quindi figuriamoci in un contesto di eventi musicali. Ci sono pochi eventi, ma alcuni sono ottimi. Non voglio alzare polemiche, ma in Sicilia, ed anche in tutta Italia, viene dato più spazio per suonare ad un promoter che ad un dj. Se vendo i biglietti è più facile suonare rispetto ad un artista. Non ho nulla contro chi fa quel lavoro, e possono anche suonare, ma andare a denigrare un dj distrugge tutto il senso dell’evento musicale.”

Quali sono i tuoi dj di riferimento?
“In Italia, tra l’altro ci siamo sentiti cinque minuti fa, quello che metto al primo posto è Tayone. E’ l’unico che riesce a fare Techno, Trap, Dancehall nella stessa serata, portando tutto a livelli estremi: ci mette tecnica, scratch, gusto.. tutto. Anche Damianito sta spaccando tantissimo, e lo considero uno ai livelli top. Seguo tantissimo i producer, come Chris Lake, Riton, Malaa e tanti altri.”

I 3 dj italiani migliori nel turntablism?
“Tayone, Inesha, Damianito.”

Ora ti toccherà la finale mondiale. Come ti preparerai per quella sfida?
“Nella stessa maniera con cui ho fatto la finale italiana. Lì ho fatto il 70% di Electro e il 30% di altra roba. Seguirò questa logica per fare capire la mia impronta. Poi, essendo al 3Style, da regolamento dovrò mettere 3 generi musicali, quindi farò anche quello. Ma voglio che si capisca il mio sound.”

Progetti futuri?
“Per prima cosa mi preparerò per il mondiale. Sto lavorando a diverse nuove tracce, ma non so se riuscirò a tirare fuori un vero e proprio album. Il prossimo EP sarà di tre pezzi, e non mollerò mai le produzioni. Gestisco la mia etichetta Trashz Records, con cui faccio uscire le mie robe e non solo.. 105 release di artisti provenienti da tutto il mondo. Vorrò fare delle serate: non punto a farne sette a settimana, anche una al mese, ma fatta come dico io.”

Ringrazio Doc per la chiacchierata e gli faccio un grande in bocca al lupo per il mondiale.
Surfa