domenica 16 settembre 2018

SURFABLOG.COM INTERVISTA ANDREA CANZIANI: UNO DEI PROPRIETARI DI DROPOUT

Oggi alle 16.00 inaugura Dropout, il primo store di resell a Milano ed il primo store di resell consignment in Italia. In vista dell’apertura, ho incontrato Andrea Canziani, uno dei proprietari del negozio, per fargli qualche domanda a riguardo. Vai su “Continua a Leggere” per l’intervista.


Cos’è Dropout?
"E’ un negozio fisico ed online. E’ l’idea di due ragazzi, io e Kola, che hanno deciso di trasformare la loro passione in business.”

Come mai il nome Dropout?
“Drop è il termine usato per l’uscita di un prodotto; Out è preso da soldout. Inoltre “Dropout” è ispirato a “The College Dropout”, il primo disco di Kanye West.”

Quanti soci siete?
“L’idea che è partita da noi due, poi è stata approvata da altre cinque persone, quindi siamo in sette.”

Quando è stato il momento in cui vi siete convinti di partire con il negozio?
“Tre o quattro anni fa avevamo già singolarmente la stessa idea, poi abbiamo unito le forze circa sei mesi fa.”

Cosa sarà possibile trovare in negozio?
“Nuove e vecchie release, abbigliamento streetwear di marchi come Supreme, Bape, Off-White, collaborazioni con brand emergenti (su cui puntiamo molto) ed il nostro merchandising del marchio Dropout.”

Quale sarà il grail presente in store?
“Ci saranno tante belle chicche, ma una su tutte è la Air Jordan 1 Shattered “Reverse” (per vederla clicca qui). La scarpa ha un errore di fabbrica, ovvero ha lo Swoosh che è stato cucito al contrario. Si tratta di un pezzo uno di uno. Non ha un valore preciso, ma una sneaker con lo stesso difetto, è stata venduta in America a 100.000 $ (per vederla clicca qui).”

Noi ci siamo conosciuti durante il campout della prima Yeezy adidas, ovvero la 750 OG. Com’è nata la tua passione per il resell?
“Mi ricordo! E’ stato uno dei camp più divertenti e più impegnativi, visto che c’era davvero tanta gente. Tutto nasce dalla mia passione per le sneakers e, ad un certo punto vedevo che comprando due paia dello stesso modello, una si riusciva a vendere subito e con quel guadagno ci facevo cassetto e acquistavo gratuitamente l’uscita successiva. Man mano notavo che ne prendevo due e ne vendevo una; ne acquistavo tre e ne vendevo due, finché ho capito che poteva diventare un business oltre che una passione.”

A che età hai intrapreso questa strada?
“Relativamente tardi rispetto a molti giovani di oggi. Ho iniziato una decina d’anni fa, quando avevo venticinque anni. Ora ci sono ragazzini di dodici, tredici anni, che resellano.”

Come la vedi l'esplosione di tutti questi reseller, spesso improvvisati?
“Ci sono dei pro e dei contro. Ora tutti si improvvisano reseller, ma per farlo bisogna avere costanza e passione. Bisogna sapere cosa comprare e a che prezzi di mercato vendere. Allo stesso tempo si deve offrire un servizio corretto, dalla spedizione alla scarpa. Comprando da reseller improvvisati la spedizione ti può arrivare con la scatola rotta.. la sneaker potrebbe non essere DS, ma usata, o addirittura spesso può succedere che siano un modello fake. Noi, avendo un negozio fisico, saremo a disposizione per qualsiasi problema o confronto. Ci mettiamo la faccia!”

Penso che in quest’ambito la credibilità sia tutto..
“Indubbiamente, perché ci sono tanti reseller che trattano la questione come se fosse una semplice vendita, ma non è così.”

Come funziona vendere qui le proprie sneakers?
“Oltre alla classica vendita ci sarà l’opzione del “consignment”, ovvero un privato può portare la sua scarpa, noi la valutiamo con lui e possiamo optare per l’acquisto diretto da parte nostra o per il conto vendita. Per quanto riguarda quest’ultimo, una volta che l’item viene venduto, viene riconosciuta una percentuale al negozio e la parte sostanziale viene data al cliente che si affida a noi.”

Qual è stata la richiesta più assurda che ti è stata fatta da un cliente?
“Wow.. ne ho ricevute di qualsiasi tipo. La più assurda è stata: spedizione immediata per festa di compleanno la sera stessa a Napoli.”

Ho visto che sei amico con Sergio Muestra, che conosco da tanto anche io, e mi ha detto che sta organizzando Sneakerness in Italia con te. Com’è nato questo progetto?
“Questo è un altro mio grande progetto. Il 2018 è l’anno del cambiamento per me. Sergio è un mio caro amico e socio: dopo un paio d’anni di avvicinamenti, siamo riusciti a trovare un accordo per portare finalmente, il suo format Sneakerness, a Milano, una città che lo aspettava da tanto. Insieme a Centoeventi e Jacopo Pozzati, abbiamo chiuso il cerchio e il 6 e il 7 Ottobre, presso lo Spazio Orobia ci sarà la fiera di sneakers più famosa d’Europa.”

Sono anni che gli dico di esportarlo qui da noi.. Ora un pò di domande veloci: qual è la tua sneaker preferita?
“Sono molto legato a Jordan, quindi la AJ1 “Bred””.

Yeezy o Off-White?
“Momentaneamente Off-White, anche se le Yeezy Nike rimangono tra le scarpe più belle.”

Bape o Supreme?
“Supreme”.

Nike o adidas?
“50-50 può andare bene come risposta?”

Quale sarà il trend del prossimo anno?
“A livello di scarpe sembra che andrà in voga la silhouette pesante, tipo quella lanciata da Balenciaga con la Triple S.”

Progetti futuri?
“Per il 2018 e 2019 sono a posto con Dropout e Sneakerness. Punterò a fare bene con entrambi!”

Dropout si trova a Via Urbano III, 4 a Milano.
Domenica prossima online l’Inside dello store.
In bocca al lupo ad Andrea ed ai ragazzi di Dropout per questa avventura.
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