domenica 1 luglio 2018

SURFABLOG.COM INTERVISTA KARL-ANTHONY TOWNS

Ieri pomeriggio, all’NBA Crossover, ho avuto il piacere di intervistare Karl-Anthony Towns. Quest'ultimo, classe ’95, è il giocatore simbolo dei Minnesota Timberwolves, che lo hanno selezionato come prima scelta assoluta al Draft NBA 2015. I maggiori riconoscimenti che ha ricevuto sono stati: NBA Rookie of the Year e NBA Skills Challenge nel 2016, mentre quest’anno è stato votato per l’NBA All-Star Game. Vai su “Continua a Leggere” per l’intervista a KAT.


Ciao Karl come stai? Come va in Italia?
“Sono qui da due settimane e me la sto godendo alla grande! Sono stato in Costiera Amalfitana, Roma, Firenze e Milano. Adoro l’Italia!”

Com’è nata la tua passione per il basket?
“Provengo da una famiglia di sportivi. Non mi hanno mai forzato a giocare ed anzi ero io ad insistere per farlo. Ero un grande appassionato e volevo diventare il più forte. Amo la competizione in generale. Vivo per la sensazione di guardare negli occhi il mio avversario e batterlo.”

Com’è stata l’ultima stagione e cosa ti aspetti dalla prossima?
“Dal primo anno all’ultimo ho visto dei continui miglioramenti. I Playoff sono il primo obiettivo, mentre lo scopo ovviamente è quello di vincere il titolo. Sarò contento solo quando ci riuscirò con la maglia di Minnesota. Non punterò a premi individuali, ma lotterò per qualcosa che riguarda il collettivo, perché un anello vale per sempre.”

Siete un team giovane, quindi qual è il vostro piano per vincere il titolo?
“Forse ci manca un veterano, perché probabilmente la nostra gioventù da sola non può bastare. E’ un lavoro che si raggiunge in gruppo.”

Quale veterano vorresti in squadra?
“Non ci sono molte opzioni.. Non so dirti al volo.. Non è semplice. Ci vorrebbe un veterano che abbia già vinto il titolo, perché solo chi ci è riuscito sa cosa ci vuole per vincerlo. Quest’anno ho avuto la fortuna di giocare con Jamal Crawford, che però probabilmente non tornerà con i Timberwolves. E’ stato fantastico averlo in squadra ed allenarsi con lui. Ci vorrebbe uno così in futuro.”

Quando finirà il tuo contratto con Minnesota rimarrai lì o cercherai altre destinazioni?
“Ci saranno degli incontri per valutare la mia posizione. Mi piacerebbe restare a Minnesota, ma è una cosa che non posso dire o decidere da solo.”

So che sei un grande appassionato di videogame. Qual è il tuo più grande avversario?
“Ci gioco sempre, fin da piccolo. Il giocatore più forte e difficile da battere è Andrew Wiggins. Invece non credete a quello che dice Zach LaVine, in realtà fa schifo haha!”

Chi meritava di vincere il titolo quest’anno?
“I Golden State! Se lo sono meritati totalmente, e non si arriva a quei livelli per caso. Si parte ad Ottobre, ma quando si arriva ai Playoff la condizione fisica non è più la stessa, e si sente la fatica di un’intera annata. Se i Warriors sono sopravvissuti contro i Rockets, ed hanno battuto i Cavs, hanno giustamente ricevuto l’anello.”

Sei d’accordo sulla scelta del vincitore dell’MVP?
“Quest'anno Harden ha fatto benissimo. Forse al pari c’era LeBron che ha portato la sua squadra in finale. Sono stati entrambi forti, ma la vittoria dell’MVP non cambia nulla. Per me non ha molta importanza perché poi nessuno dei due ha vinto il campionato. L'MVP è un onore importantissimo, ma l’anello ha un altro valore ed alla fine lo hanno portato a casa Curry, Durant e gli altri compagni di squadra dei Warriors.”

Ti allenerai di nuovo con Kevin Garnett?
“KG è un mio mentore ed una sorta di fratello maggiore per me. Parliamo e ci confrontiamo molto. Quando è finita la stagione ho voluto staccare un pò, prendendomi del tempo per me stesso. Quando Lunedì tornerò negli Stati Uniti farò un colpo di telefono a Kevin e gli chiederò se avrà voglia di allenarci. Di solito questo significa andare a casa sua, mangiare un sacco di schifezze e guardare qualsiasi evento sportivo in tv, per poi iniziare da lì.”

Perché hai scelto la jersey numero 32?
“Ci sono due ragioni: la prima perché mio padre quando giocava indossava il 32 e la seconda perché Magic Johnson era il mio giocatore preferito ed in suo onore ho scelto il suo stesso numero.”

Hai già pensato a cosa farai quando ti ritirerai?
“Nel primo periodo voglio godermi la vita, poi può essere che avvierò un mio business o diventerò allenatore. La cosa più importante sarà avere dei bambini, occuparmi di loro e partecipare a tante attività benefiche.”

Com’è stato il tuo primo All-Star Game?
“E’ stato figo! Sono contento di essere stato votato sia dai tifosi che dai media e dagli addetti ai lavori. Uno dei miei sogni da bambino era quello di giocare la Domenica nella partita delle stelle.”

Ti vedo molto connesso con il mondo streetwear. Ti piacciono le sneakers?
“Non sono un tipo che segue tutte le mode o che cambia modo di vestirsi. Questo è il mio stile ed è la moda che incontra il mio essere. Per quanto riguarda le sneakers sono un grande fan di Off-White, e la collezione “The Ten” con Nike è stata incredibile. Ora che sono a Milano mi piace essere in questa wave, infatti indosso un giubbotto County of Milan di Marcelo Burlon e una maglia Balenciaga. Quando sono stato a Roma è stata una bellissima esperienza andare al flagship di Fendi. La moda esprime la mia personalità.”

A proposito di Virgil Abloh, cosa ne pensi della sua ascesa?
“Mi piace molto quello che fa, perché è sempre stato coerente. La sua collezione “Football, Mon Amour” è stupenda, e l’ho presa per intero. Apprezzo che Louis Vuitton abbia capito il suo potenziale.”

Che ne pensi della passione degli italiani per l’NBA?
“E’ incredibile! L’NBA Crossover mostra la bellezza della lega in tutti i suoi aspetti. Il basket unisce lo sport alla moda ed alla musica. Questa è la prima volta che calpesto il suolo europeo, e vedere tutta questa passione ed energia del pubblico mi stimola tantissimo.”

Parlando di stimoli, cosa ti carica di più?
“Vedere in Italia i bambini che mi riconoscono. Sono cresciuto in un posto dove non mi conoscevano neanche in fondo alla strada, mentre ora dall’altra parte del mondo sanno chi sono. Quando mi rendo conto che questi ragazzi sono felici di vedermi, in realtà io sono più felice di vedere loro. Il loro sorriso mi riempie il cuore. Questo è lo stimolo che mi fa tornare in palestra ad allenarmi.”

Come gestisci il tuo work-out nella off-season?
“In realtà in modo diverso dagli altri. Vado step by step, mentre ci sono altri che si massacrano fin da subito. Dopo la stagione mi prendo una bella pausa. Devo riprendere le energie e devo staccare la spina. Mi godo la vita in famiglia e poi, una volta pronto, mi alleno in modo molto intelligente, senza forzare le cose. Questa tecnica è il mio segreto per poi essere in forma per tutta la stagione.”

A Minnesota c’è molto hype per i Timberwolves in NBA e per i Vikings in NFL. Che effetto ha su di te?
“E’ una cosa che influenza tutta la città, e ti porta a dare il massimo. E’ un’energia che si respira per tutta la zona e per me è una benedizione giocare per questo posto.”

Per quanto riguarda la musica, quali artisti ascolti di più?
“Ascolto tutto il Rap, passo da G-Eazy a J. Cole, da Mac Miller a Kendrick Lamar. La mia scelta dipende dalla mia giornata.”

Che ne pensi di quello che è successo a XXXTentacion?
“E’ una storia molto triste e mi sono informato molto a riguardo. Ha avuto un passato difficile e vissuto dei momenti complicati, ma ha sempre cercato di essere una persona migliore. Non meritava questa fine e non era il suo momento. Ha toccato il profondo di tante persone e migliorato le loro vite. La cosa peggiore è che si tratta dell’ennesimo atto di violenza che avviene nella mia nazione. E’ qualcosa con cui conviviamo, ma con questi gesti non si risolve nessun problema.”

Hai ascoltato il nuovo album di Drake? Che ne pensi?
“Sì, l’ho ascoltato subito. Mi è piaciuto abbastanza. All’interno ci sono un sacco di frasi d’impatto. Ho condiviso i miei ascolti sui social media.”

Come ti immagini tra qualche anno?
“Spero di essere un giocatore che ha vinto il trofeo.”

Qual è il giocatore più forte che hai avuto come avversario?
“Steven Adams degli Oklahoma City Thunder.”

Quali giocatori ti hanno ispirato in passato?
“Sono molti: Tim Duncan, Kevin Garnett, Sam Perkins, David Robinson. In particolare come ti dicevo prima Magic Johnson. Aveva uno stile unico.”

Che ne pensi dei due italiani in NBA?
“Gallinari e Belinelli rappresentano al meglio l’Italia in NBA. Sono ragazzi ed atleti fantastici. Ho avuto il piacere di passare del tempo con loro e mi sono trovato benissimo.”

Ringrazio Karl-Anthony Towns per la sua disponibilità; NBA & Connexia per l’invito.
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