Com’è nata l’idea di creare Vans?
“E’ venuta a mio padre quando viveva a Boston e lavorava per una compagnia di calzature. Nel 1964 si è trasferito in California per far crescere l’azienda e dopo un anno di lavoro ha lasciato la società per seguire il suo sogno: creare il proprio brand. Il nostro cognome è Van Doren, per cui ha dato vita alla Van Doren Rubber Company, comunemente conosciuta come Vans”.
Ti aspettavi tutto questo successo?
“Questa è una bellissima domanda. Oggi, 51 anni dopo, mio padre è ancora in vita ed ha 88 anni e 3 mesi e non ci aspettavamo che la compagnia sarebbe diventata così. Mio padre aveva creato un’azienda che doveva vendere scarpe in California, poi negli anni ’70 lo skate ci ha fatto crescere, e nelle decadi successivi ci siamo estesi producendo calzature per altri sport, realizzando linee di vestiti, sponsorizzando eventi e così siamo diventati famosi in tutto il mondo. Ancora oggi cerchiamo di mantenere lo spirito degli inizi e la stessa passione di allora. Ora a 63 anni, giro il mondo promuovendo eventi Vans legati allo skate, al surf, alla bmx, al motocross ed allo snowboard”.
Quando pensi a Vans, come vedi il marchio tra 10 anni?
“Questa è un’altra bella domanda. Penso che passerò il testimone a mia figlia che ha 40 anni e che si occupa dell’azienda da 25 anni. Credo che saremo una realtà sempre più solida e ci concentreremo ancor di più sullo skateboard, sul surf, sull’arte, sulla musica e sulla street culture. Investiremo ed il tutto avverrà naturalmente, senza forzare nulla. Faremo tante collaborazioni”.
Infatti la prossima domanda che volevo farti era proprio sulle collaborazioni: Vans ne ha fatte tantissime. Qual è la tua preferita?
“Mio nipote direbbe quella di Spiderman! Quella con i Metallica è una delle mie preferite, ma anche la collabo con Karl Lagerfeld mi piace molto. E’ difficile dire la migliore in assoluto. Ultimamente abbiamo fatto ottime robe con Patta, Fear of God.. Ok ce l’ho! Ho lavorato negli ultimi dieci anni con gli indiani nativi d’America, usando il Pendleton come materiale ed abbiamo realizzato un’edizione limitata di sole 600 paia. I soldi guadagnati li abbiamo dati in beneficenza ai nativi americani, che li hanno investiti in una riserva vicino Detroit, per tenere i ragazzi lontani dalle droghe e per insegnare loro lo skate. Non è una collaborazione di cui si parla tanto, ma io ci tengo particolarmente ed ogni anno vado lì ed organizzo un barbecue per migliaia di bambini”.
In una delle sue ultime canzoni (“No More Parties In LA”), Kanye West ha rappato “Some days I’m in my Yeezys, some days I’m in my Vans”. E’ in arrivo una collaborazione?
“Sono solo voci su internet, ma mi auguro possa succedere davvero. Ci sono un sacco di sportivi e di artisti che indossano Vans, nonostante siano ambassador di altri marchi. Questo ci rende fieri, è un grande onore. A me basta sapere che Kanye ed altri artisti amino il nostro marchio”.
Ringrazio Steve per la sua disponibilità e Probeat Agency per l’invito.
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