lunedì 30 ottobre 2017

SURFABLOG.COM INTERVISTA MARTY BALLER

Ieri sera, in occasione del meet & greet al Boulevardier Store con dj set di Exo, ho avuto il piacere di intervistare Marty Baller. Marty è un MC di Harlem, membro dell’A$AP Mob, che ha iniziato a fare Rap nel 2007. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo singolo “Big Timers” con A$AP Ferg, nel 2016 ha rilasciato il mixtape “Marty G Raw” e quest’anno ha fatto uscire il tape “Baller Nation”. Vai su “Continua a leggere” per l’intervista a Marty Baller.


Iniziamo dal tuo nome, “Baller” sta perché sei un appassionato di basket? Secondo te chi vincerà l’NBA?
“In realtà Baller proviene dal fatto che ero in una gang e nello slang di Harlem sta a significare "uno che ha stile". Non sono un grande giocatore di basket, ma lo seguo. Quest’anno spero vincano gli Oklahoma City Thunder, visto che hanno Carmelo Anthony e Paul George. Spero che stavolta il mio amico conquisti l’anello.”

Come sei entrato in A$AP Mob?
“E’ stato grazie ad A$AP Ferg. E’ lui che mi ha introdotto e che mi ha presentato gli altri della crew. Conosco tutti da tempo visto che siamo cresciuti ad Harlem, che alla fine è un quartiere piccolo. Ferg ha iniziato a rappare e mi ha coinvolto in questa cosa, facendomi smettere di fare il pusher. Mi ha detto che potevo vendere musica così come spacciavo droga e da lì c’è stata la svolta.”

Infatti sei considerato il protégé di Ferg. Che rapporto avevi ed hai ora con lui?
“E’ lo stesso tipo di relazione. Siamo cresciuti nello stesso blocco, abbiamo fatto insieme le elementari, le medie ed il liceo. Ha sempre visto in me qualcosa di buono e ha spronato la mia vena artistica. Ferg per me è un fratello, non di sangue, ma sempre un fratello. Molto di quello che sono oggi lo devo a lui.”

Prima ad Harlem c’erano i Dipset, mentre ora c’è l’A$AP Mob. Come vivi questa cosa?
“E’ sempre bello e positivo, perché tutti noi siamo cresciuti con i Diplomats. Per noi loro sono delle leggende. Un saluto a Killa Cam!”

L’A$AP Mob è molto connessa con il mondo del fashion. Quali sono i tuoi brand preferiti?
“Attualmente roba di alta moda. Roba da hypebeast, Gucci, Versace.. A$AP Rocky è il volto di Dior, quindi siamo a stretto contatto con brand molto importanti.”

Su Instagram sei seguito da diverse Rap stars come Drake, Travis Scott.. Che rapporto hai con loro? Ci collaborerai?
“Sì, certo. Mi sono sentito con Drake mentre ero a Londra: mi ha mandato un messaggio privato invitandomi a vederci. Gli ho risposto dicendogli di realizzare qualcosa insieme e lui mi ha detto prossimamente. Mi ritengo fortunato perché ora nella scena, Drake è il JAY-Z dei nostri tempi e nonostante ciò trova sempre il tempo per rispondermi. Travis Scott è il mio bro, parliamo di tutto e mi chiede sempre come mi stanno crescendo i capelli (i due hanno la stessa pettinatura). Per me è tutto naturale e spontaneo, nonostante sia un artista giovane.”

Sei un appassionato di sneakers? Le collezioni? Qual è il tuo modello preferito?
““Ballin like I’m Jordan, Ballin’ like I’m Jordan” (Cit. da "Like Mike"). Colleziono Jordan perché nella storia tutti le collezionano. La mia preferita è la Air Jordan V Supreme Camo. Un saluto anche a Vans che mi ha mandato un pacco pieno di scarpe.”

E’ la tua prima volta in Italia? Come mai sei qui?
“In realtà è la terza volta. Ringrazio il mio amico Alessio di PRIME che mi ha voluto nuovamente in Italia. Dopo andrò alla sua serata al club. Saluto tutte le mie connection italiane: bella Sfera, bella Sick Luke, Tedua che è qui con me e tutte le persone con cui sto lavorando.”

Progetti futuri?
“Sto preparando un mixtape con ospiti internazionali e sono in tour in Europa. Pazzesco!”

Ho visto che hai registrato qualcosa ieri no?
“Sì sono stato da Sick Luke ed abbiamo inciso 3-4 pezzi. Un saluto anche a Tony Effe. Apprezzo chi spinge l’Hip-Hop, se poi non vi piacciono loro non me ne frega un c***o. L’importante è pompare l’Hip-Hop!”

Ringrazio Marty Baller per le sue risposte e per la sua energia. Uno special thanks va ad Alessio di PRIME, Denny La Home e Sick Il Magro di Boulevardier Store e ad Emanuele Besia per le foto.
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