lunedì 13 giugno 2016

LA MIA INTERVISTA AL RESPONSABILE DI NIKE FOOTBALL: MAX BLAU

Venerdì scorso è stata la terza volta che ho avuto il piacere di incontrare Max Blau. Max lavora con Nike da 14 anni con esperienza negli Stati Uniti e in Brasile. Durante la sua carriera ha ricoperto ruoli chiave nell’ambito dello Sportswear, Tennis, Action Sports e Calcio. Attualmente è responsabile dell’area Nike Football Footwear, e supervisiona tutti i progetti realizzati dal brand.
Dopo averlo intervistato nel 2015 a Berlino in occasione dell’uscita della Hypervenom 2 (per saperne di più clicca qui), e dopo averlo incontrato a Monaco per il rilascio della Tiempo 6 (per saperne di più clicca qui), stavolta ho avuto il piacere di parlare con lui a Parigi per il lancio della Mercurial Superfly V. Clicca su “Continua a Leggere” per l’intervista completa.


Com'è nata la Mercurial?
“Io ho supervisionato tutto lo sviluppo della scarpa. Il designer è il coreano Jeungwoo Lee”.

Com'è lavorare con Cristiano Ronaldo?
“Lavorare con Cristiano è super motivante ed è un privilegio. C'è grande aspettativa da parte sua perché è un atleta straordinario, e ascolta molto quello che gli diciamo. A differenza di alcuni sportivi, lui è molto interessato al design della scarpa. Essendo impegnatissimo non lo vediamo spesso, ma nel tempo che trascorriamo insieme parliamo molto. Quando dai vita ad un prodotto per lui, sai bene che, se funziona con lui, allora funzionerà con tutti. È stato bello vedergli segnare il goal vittoria della Champions League con queste scarpe”.

Come funziona mettersi d'accordo con CR7? Vai te da lui? Viene lui da te?
“Prima di incontrarci ci scambiamo a distanza pareri e proposte. In questo caso gli abbiamo chiesto “Cosa ti piacerebbe? In cosa possiamo migliorare secondo te?” Un atleta come lui non ti da consigli tecnici, ma sa spiegarti perfettamente di cosa ha bisogno. Dopo esserci accordati iniziamo a lavorare al concept e gli mostriamo una serie di opzioni fattibili. Quando ci vediamo gli appuntamenti sono abbastanza rapidi e vanno dai 45 minuti ad un’ora. Per questo scarpino ci siamo visti con lui ogni tre mesi”.

Quali erano le richieste di CR7?
“Cristiano non ha chiesto niente di specifico e tecnico, ma vuole sempre il meglio che si possa fare. Durante lo spot “The Switch” (per saperne di più clicca qui), gli abbiamo fatto vedere la scarpa pronta per la prima volta. La casa della pubblicità e' quella del vicino, non la sua. La serie di scanalature che rendono migliore la trazione, è la caratteristica che lo ha colpito di più”.

Quali sono stati i primi feedback degli atleti riguardanti la Mercurial Superfly V?
“I primi feedback sono stati sensazionali. Sentono che la scarpa calza in modo diverso dalle altre, perché in effetti lo è e quello era il nostro obiettivo. Calza diversamente sia perché i punti di pressione sono distribuiti in zone specifiche, sia perché è più leggera rispetto alle precedenti”.


Qual è il giocatore che si interessa maggiormente alla produzione di una scarpa?
“Arda Touran del Barcellona è il giocatore che si interessa di più nella realizzazione di una scarpa. Fa tantissime domande quando le progettiamo”.

Quanto tempo ci è voluto per creare la Mercurial Superfly V?
“Per produrre una scarpa ora occorrono in media sei mesi, perché ormai tutti i test si possono effettuare al PC e non c'è bisogno ogni volta di fare delle prove che poi non vanno bene, perdendo moltissimo tempo. A volte i designer ci mostrano dei prototipi orrendi, ma molto efficienti, e il nostro compito è quello di farli diventare fantastici. Prima facciamo parecchi di test con giocatori di college e dopo passiamo a super star come Cristiano. Ora già stiamo lavorando alla scarpa per il Mondiale del 2018”.

Perché avete scelto questi colori?
“Abbiamo scelto questi colori perché volevamo scarpini fighi e con colori innovativi. Abbiamo fatto prove scientifiche ed è provato che, se ai piedi hai scarpe che ti piacciono, allora giochi meglio. Inoltre ci volevano dei colori che fossero estivi e futuristici. Sono stati scelti due colori per due zone del boot, perché da una parte si controlla la palla, mentre dall'altra si tira. Inoltre quando il giocatore si muove, i due colori si fondono e sembra che i movimenti siano più veloci”.

Cosa ti ispira di più nella creazione di una scarpa?
“La cosa che mi ispira di più e' parlare con i giocatori. Le idee vengono da tutti e trascorriamo molto tempo a parlare con giocatori di ogni livello”.

Che ruolo ha il calcio nella tua vita?
“Sono ossessionato nel vedere partite di calcio. Ora che sono in viaggio, mi registro le partite della Copa America. Vedere i boot che hai creato in azione è fantastico”.

Ora è uscita la prima Jordan da calcio, che ne pensi?
“E’ stato un gran momento. Sono in rapporti stretti con Neymar e, fin da quando giocava nel Santos, è sempre stato un grande appassionato del Jordan Brand. Spesso infatti indossa snapback e maglie Air Jordan e rappresenta appieno l’attitudine del marchio. Una volta a Barcellona, parlando del fatto che la Copa America avrebbe coinvolto anche gli Stati Uniti, abbiamo pensato di dar vita a questa fusione inedita, in quanto non era mai successo prima che il celebre brand di basket facesse un prodotto da calcio. Negli States adorano Jordan Brand e lo stile di Neymar, per questo gli abbiamo chiesto “Quale scarpino useresti per la collaborazione con Jordan e quale sneaker useresti per te?” Lui era nei mio ufficio in cui è presente un mega poster con tutti i modelli Js, e lui ha voluto subito la Jordan 5. Noi abbiamo pensato che fosse perfetta perché ci sono tante sinergie tra quella scarpa e la Hypervenom”.

Che scarpa da calcio trasformeresti in una da basket?
“Mi piacerebbe creare una sneaker ultra leggera e che permettesse movimenti veloci, per questo trasformerei la Mercurial”.

Quali saranno le prossime novità di Nike Football?
“Nel periodo di Natale ci saranno tante novità. Una delle novità maggiori è il Nike Anti-Clog Traction, lo scarpino con la tecnologia che impedisce al fango di attaccarsi ai tacchetti. Secondo me  è la perfetta via di mezzo tra scienza e sport. Siamo felicissimi di averlo sviluppato”.

Come mai è nato questo scarpino?
“Perché la Mercurial è perfetta, ma se piove come si può fare con il fango che si accumula sotto la suola? Avevamo bisogno di sviluppare questa tecnologia che fino ad oggi non era mai stata presa in considerazione. Prima, se lo scarpino si riempiva di fango e il giocatore scivolava, si pensava “E’ così.. che puoi farci?” Ora questo boot ha qualcosa di magico. Nessuno ci era mai riuscito prima”.

Che ruolo avrà questo boot?
“L’Air Max è una delle mie scarpe preferite. Sono sicuro che questo scarpino anti fango sarà l'equivalente attuale della Air Max, che inoltre ha anche un bellissimo nome hahah! Ci saranno tante evoluzioni su questo modello. Sarà usata per ogni sport in cui c'è il fango, e non solo per il calcio”.

Ringrazio Max che ogni volta è davvero disponibile.
Le foto sono state realizzate da me per Surfablog.Com.
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