L’obiettivo finale è la scelta dei due calciatori migliori che avranno la possibilità di accedere all’esclusiva Nike Academy.
All’evento di lancio di Most Wanted 2016 erano presenti: El Shaarawy (AS Roma), Eder (FC Internazionale), Pazzini (Hellas Verona FC) e De Luca (FC Bari). Erano con loro anche i responsabili dei settori giovanili delle loro rispettive squadre.
Per l’occasione, oltre a vedere l’allenamento dei ragazzi insieme ad Eder, ho avuto il piacere di realizzare due interviste. Eccovi oggi la prima con due stelle della Serie A: El Shaarawy ed Eder, entrambi freschi di trasferimento, il primo dal Monaco alla Roma ed il secondo dalla Sampdoria all’Inter. Il focus delle domande riguarda i giovani aspiranti calciatori, le loro esperienze e, ovviamente, i loro gusti musicali.
Cosa ne pensate di Most Wanted?
EL SHAARAWY
E’ un progetto molto positivo. Essere seguito da giovane è molto importante per la propria crescita personale.
EDER
E’ un’ottima iniziativa. Avere a disposizione uno staff che ti aiuta e consiglia è fondamentale.
Che consigli date ai ragazzi che vogliono diventare i nuovi El Shaarawy ed Eder?
EL SHAARAWY
Se si vuole migliorare si deve curare l’allenamento e l’alimentazione. Il mio consiglio è quello di essere ambiziosi e di avere forza di volontà. La testa fa la differenza, perché bisogna mantenere sempre un equilibrio. Nel calcio un giorno sei il migliore e quello dopo sei il peggiore, e spesso a fare la differenza è un palo goal o un palo fuori. Bisogna quindi lavorare tanto, avere uno stile di vita sano e sacrificarsi molto. Quando dicono che i grandi campioni sono i primi ad arrivare all’allenamento e gli ultimi ad andare via, non è una leggenda.
EDER
Bisogna sempre credere in sé stessi. Non tutti sanno quello che si deve passare per arrivare a certi livelli, quindi pensano che sia tutto immediato, ma non è così. Non bisogna mollare mai perché il calciatore vive di momenti. Anche per me il sacrificio è stato importantissimo.
Prima avete dato dei consigli a chi vuole diventare un professionista. Ma per chi lo è appena diventato, che cosa consigliate?
EL SHAARAWY
Non bisogna rilassarsi mai. Ogni partita è un nuovo stimolo ed ogni risultato raggiunto, deve essere un punto di partenza per superare quello successivo.
EDER
Il problema infatti si presenta una volta che ti senti arrivato. E’ lì che è davvero difficile mantenersi. In quel caso bisogna sempre curare il fisico ed allenarsi tanto.
Quando eravate piccoli, eravate già i migliori della vostra squadra o c’era qualcuno più forte di voi che vi ha stimolato a dare di più?
EL SHAARAWY
Quando sei piccolo non ti accorgi se sei più forte degli altri. A me il tempo è volato, tanto che in un attimo mi sono ritrovato proiettato tra i professionisti. Quando a 10 anni sono passato dalla squadra della mia città al Genoa, la gente intorno a me ha iniziato a darmi un valore diverso, ma io ero sempre lo stesso. In un attimo sono passato dalla Serie B con il Padova, alla Serie A con il Milan. Sono stato fortunato ad aver trovato degli allenatori validi, che hanno esaltato le mie qualità.
EDER
Ho iniziato a giocare con il pallone a 5 anni. Fino ai 12 militavo in una squadra di calcio a 5. Ho esordito a 16 e sono venuto in Europa. E’ stato tutto così veloce che non mi rendevo conto se fossi più bravo o meno. Quello che mi importava era dare il massimo.
Per concludere, vi piace la musica? Cosa ascoltate prima di scendere in campo?
EL SHAARAWY
Ascolto sempre Rap americano. Amo questo genere ed ora il mio preferito è Drake.
EDER
Mi piace la musica in generale, ma prima di ogni partita ascolto sempre Bob Marley.
Ringrazio Nike Football per l’invito e El Sha ed Eder per la disponibilità.
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