Si trattava della sesta edizione del contest di street basket uno contro uno più famoso al mondo. Piazzale Roma è stato totalmente adibito alla manifestazione che ha attirato numerosi spettatori e che si divideva in: gara da tre punti, gara di schiacciate e KOTR.
La prima gara, quella da tre punti, è stata vinta da Andrea Brent Antoniotti, al quale ho chiesto.
Avevi già partecipato ad un contest di questo tipo?
“Sì le ho sempre fatte per divertimento con l’obiettivo di vincere ed oggi è andata bene”.
Sei appassionato di musica? Che genere ti piace?
“Preferibilmente Hip-Hop/R&B, roba da playground”.
Farai altri contest in futuro?
“Sicuramente, questo è il quarto anno che vengo a Riccione per questa competizione e ci voglio tornare per altri quattro anni a difendere il titolo”.
Farai altri contest in futuro?
Sicuramente, questo è il quarto anno che vengo a Riccione per questa competizione e ci voglio tornare per altri quattro anni a difendere il titolo.
La seconda competizione, quella più spettacolare in assoluto, è stata quella della schiacciate, con cinque partecipanti, considerati tra i migliori al mondo. A trionfare è stato Jordan Kilganon, proveniente dal Canada, che ha schiacciato saltando un automobile Mini Cooper (per vedere il video clicca qui). A JK ho chiesto.
Questa è la prima gara che fai in Italia? Quante ne hai vinte finora?
Si è la mia prima volta qui da voi! Questa è la mia terza vittoria durante l’estate. In totale ne ho conquistate nove.
Ascolti musica prima di un contest di schiacciate? Che genere preferisci?
Cerco di ascoltare musica se ne ho la possibilità. Quella che preferisco è un sottogenere Techno chiamato Hard Style. E’ un tipo molto intenso che mi carica tantissimo.
Progetti per il futuro? Era la prima volta che provavi a schiacciare saltando una Mini Cooper?
Sono pronto a volare in Indonesia, Estonia, Cina dove cercherò di vincere anche lì. Sarò molto impegnato. Questa non era la prima volta che saltavo una Mini Cooper, ma ero molto preoccupato, perché l’ultima volta che ci avevo provato ho sbattuto la testa e sono svenuto.
L’ultimo evento della serata è stato il Red Bull King Of The Rock, una sfida uno contro uno nata grazie ad un suggerimento del giocatore NBA Rajon Rondo ai manager di Red Bull. A trionfare è stato Maurizio Pavone, secondo classificato l’anno scorso e che ora volerà a Settembre per la finale mondiale ad Istanbul.
Ho scambiato qualche parola con Maurizio dopo il suo trionfo.
Fin dall’inizio hai dominato la gara; ti aspettavi di vincerla?
La speranza era quella e quest’anno ero carichissimo. Volevo vincere a tutti i costi.
Prima di giocare ascolti musica per concentrarti?
Mi piacciono tutti i generi, in particolare quelli con più ritmo.
Come ti prepari per Istanbul?
Farò tornei per tutta l’estate. Non andrò in vacanza e mi allenerò per arrivare in forma così da fare bella figura.
Per concludere ho intervista Gianmarco Pozzecco, ospite della serata ed uno dei giudici della gara delle schiacciate. Pozz è considerato uno dei migliori playmaker italiani di sempre. Molto simpatico ed estroverso è sempre stato amato e rispettato da tutte le tifoserie delle squadre in cui ha militato. A Gianmarco ho chiesto:
Il giocatore più forte contro cui hai giocato?
Non ho mai giocato contro me stesso haha! Questa è una frase di Conor McGregor, lottatore per la UFC. Scherzi a parte, durante la Summer League ho giocato contro Tony Parker e capisci subito che con lui c’è differenza.
Sei più legato alla vittoria dello scudetto o alla medaglia d’argento alle Olimpiadi?
Sono due cose differenti. Personalmente sono più legato allo scudetto di Varese, però come atleta non nego che essere apostrofato come medagliato olimpico è un altro livello. Alla fine il campionato lo vincono in tanti ogni anno.
Se avessi giocato in questo periodo sarebbe stato più facile per te andare in NBA?
Decisamente! Quando giocavo io erano davvero pochi i cestisti FIBA a militare in NBA. L’anno scorso ce n’erano 101 e senza essere presuntuoso ero tra i 100 giocatori più forti del mondo, tolti gli statunitensi. Quindi ci avrei giocato e tal proposito ti racconto un aneddoto che non vorrei che venisse interpretato male. Un anno vado a vedere la Formula 1 a Valencia ed incontro Pablo Prigioni, un ragazzo straordinario con cui avevo giocato contro. Lui aveva appena finito la stagione al Real Madrid e mi ha confessato che non sapeva cosa fare in futuro non avendo ancora una squadra e stava pensando di ritirarsi. Alla fine è andato a giocare ai New York Knicks ed ora milita nei Los Angeles Clippers. Ai miei tempi questa cosa non sarebbe mai successa. Per andare a giocare in NBA dovevi essere nel pieno delle tue forze ed al top delle tue potenzialità. Questo non vuol dire che gli italiani che sono ora in NBA non siano forti, anzi. C’è una considerazione diversa nei confronti degli Europei. E’ più semplice arrivarci, ma non è facile restarci ed imporsi.
Esperienze future come coach?
Ora farò un’esperienza in Croazia, come vice allenatore al Cedevita Zagabria. Vedrò la pallacanestro da un ennesimo punto di vista diverso, visto che ho fatto il giocatore, il commentatore televisivo, il dirigente e l’allenatore.
Sei un appassionato di musica?
Sinceramente non capisco molto di musica! L’ascolto sempre ma non me ne intendo molto. Avevo la mia playlist prima di scendere in campo, che faceva vomitare haha. Ho un difetto clamoroso: non ascoltando tanta musica, per un anno rischia che sento solo quattro-cinque canzoni! Una volta tornando a Varese, proprio da Riccione, ho ascoltato per tutto il viaggio un solo pezzo; era “The Storm Is Over” di R. Kelly. Il mio amico che era con me, già a Bologna non ne poteva più.
Ultima domanda: un pronostico per l’Italia agli Europei?
E’ impossibile! L’Italia è una squadra forte, allenata bene, ma in quel tipo di manifestazione, il c*lo conta molto. Conta molto anche l’alchimia di squadra ed una serie di coincidenze decisive.
Ringrazio Gianmarco Pozzecco e tutti i vincitori della serata per la loro disponibilità. Al prossimo Red Bull King Of The Rock!
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