Dal punto di vista matematico lo zero non ha valore: è un numero creato per rappresentare la mancanza stessa di un numero. Per Nike invece lo zero rappresenta qualcosa: è l’inizio, il primo pensiero, il colpo di genio da cui nascono grandi cose. In questo caso, lo zero si aggiunge alla Nike Air Max Zero: un’idea messa su carta ventinove anni fa che vedeva racchiusi in sé quasi tre decadi di innovazione.
Non si tratta della prima Air Max, ma senza di essa la Nike Air Max 1 non sarebbe mai esistita. Quest’ultima non è stata disegnata in un solo colpo, ma è stato il risultato di numerose interazioni di design, prima fra tutte il concept di Air Max Zero. Hatfield si concentrò su una scarpa che presentava la necessità di un comfort e di una performance di massimo livello dichiarando “La suola doveva essere minimale, alzandola laddove era necessario un maggior sostegno. La tomaia doveva essere confortevole, con la linguetta integrata (un’idea presa dalla Nike Sock Racer del 1985). Inoltre aveva una fascia esterna sul tallone per rinforzarlo (un concept visto solo nelle Nike Air Huarache del 1991). Era avanti rispetto al proprio tempo, infatti la tecnologia ed i materiali che avevamo a disposizione non erano sufficientemente avanzati per realizzare questa visione originaria”.
L’Air Max Zero fu una mera nota in calce al fenomeno Air Max, ma questo cambiò durante una visita al Dipartimento degli Archivi di Nike dove il bozzetto giaceva da ventinove anni. Il team pensò che sarebbe stato bellissimo se lo avessero condiviso con il mondo. Hatfield e McMillan (designer incaricato di dare vita alla Air Max Zero) si incontrarono e modificarono il bozzetto, dando vita alla Air Max Zero. La scarpa sarà disponibile in pre order sull’app Nike SNKRS in Nord America e su nike.com/sportswear dal 22 Marzo nei Paesi selezionati. Sarà invece possibile acquistarla nei punti vendita selezionati Nike Sportswear e su nike.com/sportswear il 26.03, giorno dell’Air Max Day.
Ps
Per la prima storia sull’Air Max Day 2015: l’evoluzione dell’air visibile clicca qui.
Per la seconda storia sull’Air Max Day 2015: Air Max Icons clicca qui.
Surfa
