Sono qui per l’evento “It Must Be Feb” di Foot Locker, ed a momenti devo intervistare un dj. Da quando ho iniziato la mia attività di blogger ho avuto il piacere di parlare con numerosi artisti e sportivi di fama mondiale, e ogni volta che ne ho avuto l’occasione, sono sempre stato rilassato. Stavolta però è diverso, forse perché prima di intervistarlo si è esibito con un dj set che è iniziato con mezz’ora di ritardo in quanto la console non era esattamente come voleva, perché, a differenza degli altri personaggi, è uno che dialoga poco e che sta molto sulle sue. Insomma, un minimo di ansia ce l’avevo, soprattutto perché volevo porgli delle domande particolari. Nonostante le mie aspettative non fossero delle migliori, penso di aver realizzato una delle interviste più intense e interessanti fino ad ora.
Il dj di cui sto parlando è Grandmaster Flash, nato il primo Gennaio del 1958 e considerato uno dei pionieri della cultura Hip-Hop. Flash è uno degli inventori dello “Scratching”, della “Backspin Tecnhique”, del “Crossfading” e del “Clock Theory”, tutte tecniche usate tutt’ora dai dj di tutto il mondo.
Tra i suoi riconoscimenti musicali maggiori c’è l’inserimento nella Rock and Roll Hall of Fame, il Grammy come Hall of Famer, il BET Hip-Hop Award come Icon ed il disco di platino per “The Message” nel 1982.
Dopo questa breve introduzione eccovi la mia intervista a Grandmaster Flash.
Quant’è importante lo stile nel look per una leggenda come te?
Nonostante sia un pioniere e non sia più un ragazzo, ancora oggi non posso uscire di casa se non ho tutti i vestiti abbinati. Lo stile è fondamentale nell’Hip-Hop. E’ il modo che usiamo per distinguerci dagli altri, la nostra caratteristica. Matchare i vestiti non è una questione di marketing, ma è semplicemente il modo in cui mi rappresento.
Come definisci il tuo stile? Sei un amante delle sneakers?
Il mio stile lo definisco “Fresh”. Sono un amante del mondo delle sneakers. Ai miei tempi le mie scarpe preferite erano le Converse e le Puma.
Cosa pensi dell’evoluzione tecnologica delle console per dj? Ad esempio negli anni ’70 c’erano i giradischi Technics mentre ora esiste il Traktor console. E’ un bene o un male questo cambiamento?
La tecnologia è stata un dono ed una maledizione al tempo stesso. Prima dell’esistenza del Serato o del Traktor, io, Afrika Bambaataa, Jazzy Jeff, Premier, trasportavamo le borse piene di vinili in aereo. Fidati che questa cosa ci creava numerosi problemi a causa del peso di questi bagagli. Il dono della tecnologia è che ora possiamo portare con noi decadi di musica in giro per il mondo in un semplice hard disk. La maledizione, sta nel fatto che attualmente numerosi dj non ricercano più la musica nei negozi. Io andavo alla ricerca di ogni singolo vinile, di cui acquistavo due copie, così una la conservavo. Ora i dj scaricano e basta. Quindi non potranno mai avere la mia esperienza accumulata negli anni. La maledizione più grande rimane il fatto che ora le persone mettono solo “play” ad un disco e non fanno i veri dj. Questa è un'enorme differenza. Io ho impiegato quarant’anni per essere un dj, non solo quattro giorni come molti pensano di fare.
Cosa ne pensi della musica Trap dell’EDM?
Si tratta di un’evoluzione scientifica fantastica. Per un dj è importante essere al passo con i tempi, e con questi nuovi generi si avvicinano numerose persone alla musica. Un bravo dj, per me, è colui che in un set riesce a mettere sia musica vintage, che roba elettronica come l’EDM o la Trap. In quel caso avresti un grandissimo e fantastico pubblico. Ora la gente vuole sapere qualcosa su di noi. Su me, su Premier, Kurtis Blow, quindi vanno su internet e appena ascoltano un nostro pezzo in un set esplodono.
Qual è stato il momento più bello della tua carriera?
Il momento più bello della mia carriera è stato quando per la prima volta ho messo la mano sul vinile e l’ho mandato avanti e indietro (simula con la mano il movimento dello scratch). Quello è stato il momento più bello di tutta la mia vita. Non c’è dubbio. Perché è quando realizzi che tutti i dj del mondo fanno questo movimento.
Che cosa significa per te essere uno dei pionieri dell’Hip-Hop?
Un po' mi spaventa. Perchè a volte ripenso che tante persone, in diversi ambiti, cercano di inventare qualcosa. Quando io ho inventato una cosa, la gente ha reagito dicendo “Cos’è?” E da lì altre persone si sono fatte la stessa domanda e nuovi individui si sono interessati. Quindi se ripenso a cosa ho fatto nella mia cameretta nel 1971, e ora viene fatto in tutto il pianeta, ci rifletto e mi agito. Mi innervosisco piacevolmente. Questa mia invenzione mi ha fatto viaggiare in tutto il mondo ed ora sono qui a Londra a parlare con te. Ogni volta che vedo un dj mettere le sue dita sul vinile e fare avanti e indietro, penso.. Woooow. Ora ho cinquantotto anni e ancora rimango senza parole.
Applausi per Grandmaster Flash.
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