domenica 8 luglio 2018

EMINEM LIVE A MILANO: IL RAP GOD INCANTA OLTRE 80.000 SPETTATORI

Ieri sera all’Area Expo di Rho Fiera a Milano, Eminem ha dato vita al suo primo concerto in Italia.


In passato il rapper si era esibito da noi in sole due occasioni per performance di pochi minuti: a Sanremo nel 2001 e a Roma per gli MTV EMA nel 2004. Per chi, come me, è cresciuto con la sua musica, l’unica possibilità per vederlo dal vivo era quella di andare all’estero, infatti nel 2003 ero stato a Parigi per un suo live con i Cypress Hill, 50 Cent & G-Unit, Xzibit, D12 e Obie Trice.
Se nei primi anni del 2000 si ascoltava Eminem, il panorama in Italia per quanto riguardava il Rap era tutt’altro rispetto ad oggi. Quindi il concerto di ieri ha rappresentato anche la prova che quello in cui noi credevamo fosse davvero il futuro, e che prima o poi sarebbe arrivato nonché apprezzato dal grande pubblico anche in Italia (ed è successo 19 anni dopo il suo primo disco in major). Ieri infatti per la data italiana di Slim Shady c’erano oltre 80.000 persone, che senza alcuna gradinata su cui smistarle, sembravano una distesa infinita.
La sensazione che ho avuto e che si percepiva nell’aria, era quella di assistere ad un evento unico e, forse (mi auguro di no), irripetibile. Eminem infatti non è solo un grande personaggio, ma rappresenta un’icona che ha raggiunto in vita quello status che alcuni artisti leggendari hanno ottenuto solo quando sono passati a miglior vita. E’ l’Elvis o il Michael Jackson o il Bob Marley dell’Hip-Hop.
L’evento è iniziato alle 18.30 con due opening act d’eccezione: prima Royce da 5’9’’ (leggendario rapper di Detroit e storico amico di Em’) e poi i Prophets of Rage (la band formata da membri di tre collettivi illustri: Rage Against The Machine, Public Enemy e Cypress Hill).
Lo show di Slim Shady è partito alle 21.30, su un palco composto da due maxischermi laterali, tre colonne centrali di ledwall che raffiguravano i palazzi di Detroit, un’impalcatura di ferro con sopra il prefisso 313 ed in alto il logo dell’artista. Il tutto in tema con l’intro del live, che mostrava sui monitor il rapper in versione gigante tipo Godzilla, che distruggeva macchine, edifici ed elicotteri che lo attaccavano.
Il rapper è salito sullo stage accompagnato da un boato che mi ha sorpreso, e che mi sarei aspettato in città come Londra, Parigi o New York. Invece no, eravamo a Milano, e gli italiani presenti acclamavano l’MC come chi ha aspettato quel momento da anni. In suo supporto c’era Kon Artis aka Mr Porter (uno dei sei membri dei D12), Dj Alchemist (leggenda che per anni ha lavorato con i Mobb Deep) ed una decina di musicisti eccellenti.
A differenza dei concerti di altri artisti Hip-Hop, Em’ non ha sfoggiato nessun cambio di abito, ed ha trascorso il live con indosso: un cappello Kangol bordeaux, una t-shirt bianca con sopra la copertina del disco “Yo! Bum Rush The Show” dei Public Enemy, un Audemars Piguet Skeleton al polso, una tuta grigia Nike con cappuccio ed ai piedi delle Air Max 1 bianche con dettagli neri.
L’esibizione è durata un’ora e mezza, ed ha visto gli interventi di Skylar Grey e di Royce da 5’9’’. I brani performati da Em’ sono tutti delle perle, ed è passato dai pezzi più vecchi a quelli più recenti, regalando emozioni uniche. Tutte le canzoni hanno riscosso grande successo, ma quelle in cui c’è stato il delirio maggiore sono state “Rap God”, “The Way I Am” e Not Afraid”, con cui si è concluso lo show. Il pubblico poi, a gran voce ha chiesto “Lose Yourself”, ed il rapper è tornato sul palco per chiudere in bellezza con il brano che gli ha permesso di vincere l’Oscar, e con tanto di fuochi d’artificio.
A fine esperienza, ripercorro con i ricordi quello che ho vissuto, e posso stilare numerosi pro ma anche qualche contro della serata. Di positivo c’è stato che Eminem, nonostante i suoi 45 anni, è sembrato in grande forma, contento della risposta degli spettatori, tanto da dire:
“Io non voglio più andare via. Siete stati uno dei migliori pubblici di sempre! Mi vorreste come vostro vicino? Potrei vivere in una roulotte qui a Milano!”
Un altro pro è stato quello di assistere e di ascoltare del Rap sano e crudo, senza auto tune, senza chains e diamanti, senza puntare sull’outfit, e senza tutta una serie di caratteristiche frivole su cui molti MCs ora basano la loro carriera.
I contro sono da attribuire in parte all’organizzazione, che ha scelto una location a mio avviso inadatta per un evento del genere. Arrivati all’Area Expo infatti, ci sono voluti più di 5 km a piedi per raggiungere la zona palco. Gran parte dei biglietti venduti erano General Admission e costavano solamente 25 € in meno rispetto a quelli riservati al PIT (in cui mi trovavo), che erano gli unici a permettere di vedere il concerto come si deve e ad una distanza adeguata. Infine i tagliandi VIP, che venivano molto di più rispetto al PIT, riservavano lo stesso trattamento di quest'ultimo a livello di posizione, se non con la possibilità di avere un drink incluso. Considerando che l’80% delle persone sono riuscite ad acquistare i biglietti GA, la stragrande maggioranza del pubblico non ha avuto modo di vedere il live, se non da qualche maxi schermo posizionato in zone sporadiche.
In ogni caso per me è stata una serata indimenticabile. Grazie Rap God!
Qui di seguito la tracklist di ieri:
01. Medicine Man
02. Won’t Back Down
03. 3 AM
04. Square Dance
05. Kill You
06. White America
07. Rap God
08. Sing For The Moment
09. Like Toy Soldier
10. Forever
11. Just Don’t Give A Fuck
12. Framed
13. Criminal
14. The Way I Am
15. Walk On Water
16. Stan
17. Love The Way You Lie
18. Berzerk
19. ‘Till I Collapse
20. Cinderella Man
21. Fast Lane
22. River
23. The Monster
24. My Name Is
25. The Real Slim Shady
26. Without Me
27. Not Afraid
28. Lose Yourself
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