Nike Flyprint viene prodotto mediante la modellazione di deposizione solida (SDM), un processo mediante il quale un filo in TPU viene rilevato da una bobina, fuso e depositato a strati. Dopo aver introdotto Hyperfuse, Flywire e Flyknit, questa tecnologia consente ai progettisti di creare nuove geometrie tessili per l’atleta.
Il processo per sviluppare tomaie Flyprint inizia acquisendo i dati dell’atleta, i quali vengono calcolati per affermare la composizione ideale del materiale; infine questa informazione viene impiegata per produrre il tessuto finale. Attraverso questa modalità Nike riesce a creare prototipi con una velocità 16 volte superiore rispetto a qualsiasi altro metodo di produzione precedente.
Una differenza sostanziale tra il tessuto 3D rispetto ai tradizionali in 2D è l’aumento del dinamismo, reso possibile aggiungendo un’interconnessione nella trama, creando una natura fusa del materiale. Mentre un tessuto a maglia presenta un’attrito tra i fili intrecciati, in uno stampato, grazie alle sue intersezioni fuse, c’è un potenziale maggiore per il contenimento di precisione. Inoltre risulta essere più leggero e traspirante rispetto ai modelli usati in precedenza da Nike.
I vantaggi di Flyprint sono due: il primo è che le linee specifiche del materiale possono essere regolate localmente preservando la costruzione globale e una rapida interazione, quindi i tempi dei test sono significamente ridotti. Il secondo è che consente il massimo benefico per gli atleti, dato che il tessuto si può integrare con altri materiali come il Flyknit per fornire un equilibrio ottimale tra vestibilità e struttura.
Nike Flyprint è progettato per i corridori più veloci nelle grandi distanze, e per loro è stata progettata la Nike Zoom Vaporfly Elite Fyprint.
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