Da quest’anno, per la prima volta ci sarà il logo di un brand sulle divise, gli sponsor e le jersey non saranno più “Home” e “Away”, ma avranno quattro varianti: Association Edition, Icon Edition, Classic Edition (solo 8 team) e le Statement Edition mostrate ieri.
L’abbigliamento NBA è stato creato per la prima volta grazie alle valutazioni provenienti dai giocatori stessi e ciò ha condotto ad inevitabili passi avanti in termini di innovazione.
La Statement si avvale della tecnologia Nike Aeroswift ed il brand ha adeguato la divisa al rigore della sempre più intensa stagione, composta da 82 partite di regular season, studiando le mappe tridimensionali dei corpi degli atleti, incluse le mappe del calore e del sudore. Questa ricerca ha portato i designer ad apportare modifiche significative al peso, alla vestibilità e alla struttura delle maglie, prestando particolare attenzione a consentire movimenti in agilità.
Per l’occasione, ieri era presente un giocatore per rappresentare ogni franchigia della lega:
Ben Simmons (Philadelphia 76ers), D’Angelo Russell (Brooklyn Nets), Dejounte Murray (San Antonio Spurs), Denzel Valentine (Chicago Bulls), De’ Aaron Fox (Sacramento Kings), Frank Ntilikina (New York Knicks), Khris Middleton (Milwaukee Bucks), Malcom Delaney (Atlanta Hawks), Tobias Harris (Detroit Pistons), Paul Millsap (Denver Nuggets), Eric Bledsoe (Phoenix Suns), Julius Randle (Los Angeles Lakers), Dion Waiters (Miami Heat), Bradley Beal (Washington Wizards), Blake Griffin (Los Angeles Clippers), Demar DeRozan (Toronto Raptors), Elfrid Payton (Orlando Magic), Ian Clark (New Orleans Pelicans), JJ Barea (Dallas Mavericks), JR Smith (Cleveland Cavaliers), Kevin Durant (Golden State Warriors), Karl-Anthony Towns (Minnesota Timberwolves), Kembra Walker (Charlotte Hornets), Mike Conley (Memphis Grizzlies), Maurice Harkless (Portland Trail Blazers), Myles Turner (Indiana Pacers), Paul George (Oklahoma City Thunder), Rodney Hood (Utah Jazz), Shane Larkin (Boston Celtics), Trevor Ariza (Houston Rockets).
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