All’interno della pellicola vi sono numerose registrazioni di confessioni inedite, che se fossero reali sarebbero davvero sconvolgenti.
“Murder Rap” è un’opera passata quasi del tutto inosservata quando è stata pubblicata, ma negli ultimi giorni ha invaso le testate giornalistiche ed i siti di notizie americani, perché il documentario è sbarcato su iTunes e Netflix, quindi ora è alla portata davvero di tutti.
Tra i siti più autorevoli a riportare queste dichiarazioni c’è anche l’Huffington Post, che ha pubblicato le parole dell’ex poliziotto di Los Angeles Greg Kading.
L’ex detective, oggi in pensione, secondo le sue indagini ha rivelato:
Fu P. Diddy a pagare il killer che uccise Tupac!
A confermare questa forte affermazione è proprio Keffe D, un membro dei Crip, che all’interno del documentario afferma:
P. Diddy avrebbe fatto qualsiasi cosa per uccidere Tupac ed il suo manager Marion Hugh “Suge” Knight. Infatti mi ha assunto e pagato 1 milione di $ per commettere l’omicidio. La notte del 7 Settembre del 1996, a sparare a ‘Pac fu mio nipote Orlando “Baby Lane” Anderson.
Baby Lane è sempre stato il principale sospettato dell’omicidio del rapper, visto che quella sera del 7 Settembre era stato coinvolto in una rissa proprio con Tupac.
Il 9 Marzo del 1997 la stessa sorte di 2Pac è toccata a Biggie. Come tutti sapete, anche questo omicidio è rimasto irrisolto, ma secondo quanto riportato all’interno di “Murder Rap”, Suge Knight avrebbe pagato 13.000 $ al gangster Wardell “Poochie” Fouse, per farlo fuori.
Nel 2006 Violetta, la madre di B.I.G., aveva accusato la polizia di aver coperto il coinvolgimento di un suo funzionario nella morte del figlio, chiedendo quindi 500 milioni di risarcimento. Per questo motivo, a Greg Kading era stato affidato il compito di effettuare nuove indagini sui due omicidi di Tupac e Notorious. Il detective e la sua squadra avevano portato praticamente a termine le indagini, quando nel 2009 Kading è stato rimosso dalla task force a seguito di un’indagine interna. In un suo libro del 2011 ha rilasciato:
Non volevano andare avanti perché P Diddy è troppo famoso e potente.
Quest’ultimo aveva risposto con un secco:
Sono accuse del tutto ridicole.
Ora vedremo se rilascerà nuove dichiarazioni, dopo l’uscita di questo documentario.
Surfa