Killer Mike (membro dei Run the Jewels), T.I. (ovvero il King del South) e Big Boi (uno dei due OutKast), in passato avevano unito i loro nomi solo per registrare il remix di “Ready Set Go”. Stavolta le tre Rap Star americane si sono schierate per proteggere l’Hip-Hop ed il primo emendamento, per un caso riguardante un giovane rapper di nome Taylor Bell, sospeso da scuola nel 2011.
Tutto è iniziato quando Bell, aka T-Bizzle, ha registrato un pezzo Rap in cui accusava due allenatori della scuola di aver molestato due studentesse. Appena il brano ha iniziato a circolare, Bell è stato espulso dall’istituto Fulton nel Mississippi, e la notizia della faccenda ha creato un caso mediatico, visto che il provvedimento è stato ritenuto una chiara violazione del Primo Emendamento che garantisce la libertà di parola e di stampa.
I tre rapper di Atlanta si sono resi disponibili per esprimersi davanti al giudice in difesa dell’Hip-Hop e di T-Bizzle. In un’intervista al New York Times, Killer Mike ha affermato:
Chiunque abbia studiato legge, può capire perfettamente la differenza tra l'arte e la vita reale. I giudici sono in grado di capire quando si tratta di Johnny Cash che ha scritto “Folsom Prison Blues” (in cui dice “ho sparato ad un uomo e l’ho visto morire) e quando si tratta di Robert Nesta Marley che ha inciso “I Shot The Sheriff”. Stavolta c’è solo un ragazzo che ha messo per iscritto quel qualcosa di brutto che aveva visto. Ha scritto una poesia su un beat.
Dopo la sospensione, Bell e sua madre hanno citato in giudizio la scuola per averli costretti a cancellare la registrazione. La corte di New Orleans non ha poi accolto il ricorso, sostenendo che il testo del brano era incredibilmente profano e volgare.
La decisione ha destato scalpore, visto che nessuno ha mai smentito le accuse mosse dal rapper e dato che Bell aveva scritto il brano fuori da scuola, nel suo tempo libero. Visto il caos mediatico, la Corte Suprema ha deciso di valutare nuovamente il caso, ma stavolta T-Bizzle avrà con sé i tre MC sopracitati.
Infine, sempre per NYT, Killer Mike ha concluso dicendo:
Esiste una doppia misura di severità e di controlli per quanto riguarda i testi Rap. Non vengono trattati come una forma d’arte, perciò non sono protetti dal Primo Emendamento.
A tal proposito, KM ha fatto riferimento ed userà come scudo il brano di Eminem “’97 Bonnie & Clyde”, pezzo con delle liriche molto forti e poco etiche, che verrà pesantemente citato nel corso del procedimento.
Vedremo come va a finire la sfida tra l’Hip-Hop e la Corte Suprema.
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