La settimana scorsa ho postato un articolo riguardante Jay Z. Il rapper aveva annunciato un disco in collaborazione con sua moglie Beyoncé che sarà in vendita in esclusiva su Tidal: il nuovo servizio di streaming musicale di sua proprietà.
Per i pochi che ancora non lo sapessero, Tidal è la piattaforma musicale lanciata un mese fa ed acquistata da Jigga per la bellezza di 56,2 milioni di $. Con questa mossa il rapper ha cercato di ostacolare Spotify, Pandora e Beats Music, promuovendo un servizio basato sulle esclusive e sulla qualità dell’audio. Per il lancio di Tidal hanno presenziato alcuni personaggi illustri della musica come: Jay stesso, Beyoncé, Kanye West, Nicki Minaj, Alicia Keys, Arcade Fire, Daft Punk, Chris Martin, Calvin Harris, Madonna, Rihanna, Usher e molti altri.
Nonostante tutto questo hype, il servizio non è mai decollato, anzi. Attualmente Tidal è uscito dalla top 700 delle app più scaricate, Kanye West ha eliminato tutti i suoi post di promozione al servizio musicale, e Andy Chen, il CEO della piattaforma, ha mollato l’incarico il 19 Aprile scorso, ovvero pochi giorni dopo il lancio dell’operazione.
Il vero problema di Tidal è da riscontrarsi nella scelta errata di pensare che la gente preferisse pagare per un servizio ritenuto di maggior qualità e con più esclusive, rispetto alle attuali alternative utilizzabili in maniera totalmente gratuita.
Infatti, a differenza di Spotify, Tidal non prevede alcuna versione free, e per accedere allo streaming ci si deve per forza abbonare con due possibilità: quella basic a 9,90 $ al mese e quella premium a 19,90 $ al mese.
Dopo un lungo silenzio Jay Z, stanco di essere aspramente criticato, ha deciso di rispondere a tutti tramite il suo account di Twitter, postando ben quindici tweet senza mezzi termini. Eccovi la traduzione:
Tidal sta andando bene. Abbiamo avuto oltre 770.000 iscrizioni e siamo nel business da meno di un mese. L’iTunes Store non è stato costruito in un solo giorno. Spotify infatti ha impiegato 9 anni per avere successo. Abbiamo una prospettiva a lungo raggio, e per favore dateci la possibilità di crescere e migliorarci. Ci sono numerose grandi aziende che stanno spendendo milioni per realizzare campagne diffamatorie contro di noi. Noi non siamo contro nessuno, anzi, siamo a favore degli artisti e della musica. Abbiamo creato Tidal per i fan. Siamo più di una semplice piattaforma musicale. Noi abbiamo video, concerti in esclusiva, biglietti in vendita per gli eventi musicali e sportivi. Tidal è dove gli artisti possono entrare in contatto con i propri supporter senza intermediari. Gli artisti indipendenti che vogliono lavorare direttamente con noi, prendono il 100% dei ricavi dalla loro musica. Tidal infatti paga il 75% delle royalty a tutti gli artisti, scrittori e produttori, non solo a chi si esibisce in prima persona. I ricchi diventano sempre più ricchi? Eccovi i valori azionari: YouTube 390 miliardi di $, Apple 760 miliardi di $, Spotify 8 miliardi di $ e Tidal 60 milioni di $. Mio cugino è appena partito per la Nigeria per scoprire nuovi talenti. Tidal è una compagnia globale. Tidal è per tutti. Le nostre azioni parleranno più delle semplici parole. Siamo umani (persino i Daft Punk haha) quindi non siamo perfetti, ma siamo determinati #TidalFacts.
Visto che Jay concludeva ogni tweet con l’hashtag #TidalFacts, su Twitter è nato un account ironico chiamato appunto @TidalFacts, dove si ironizza su questa vicenda con post di questo tipo:
Tidal è il 100mo problema di Jay Z. “Kiss Me Tru The Phone” di Soulja Boy è il brano più ascoltato al momento su Tidal. Rihanna ha scritto BBHMM riguardo Tidal.
Insomma, attualmente questo servizio è una situazione davvero complessa per Jay. Non sappiamo se effettivamente sia presto per farci un’idea o se davvero col tempo la situazione migliorerà. In ogni caso, ma chi glielo ha fatto fare?
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