La scoperta è avvenuta tramite il Very Large Telescope di ESO presso il Keck Obersvatory. Sul pianeta “rosso” circa quattro miliardi di anni fa, era presente un Oceano che copriva il 20% della superficie totale del Pianeta. L’estensione dell’acqua era tale da mettere in dubbio tutte le teorie riportate fin’ora riguardo l’estrema difficoltà che Marte fosse stato abitabile. Secondo Charles Cockell, professore di Astrobiologia all’Università di Edimburgo “Più è lungo il tempo di permanenza dell’acqua su una superficie planetaria, più è probabile che ciò renda l’ambiente più abitabile e di conseguenza più favorevole alla nascita ed alla proliferazione della vita”.
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