I nomi di coloro che vengono ammessi alla Hall of Fame, sono resi noti durante una cerimonia annuale che si svolge a New York. Il primo gruppo di artisti ad essere inserito il 23 Gennaio del 1986 (giorno della mia nascita) è stato: Chuck Berry, James Brown, Ray Charles, Sam Cooke, Fats Domino, The Everly Brothers, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis, Little Richard ed Elvis Presley.
Attualmente possono essere proposti per l’ammissione al museo solo artisti o gruppi dopo che siano trascorsi venticinque anni dalla loro prima incisione. La Hall of Fame si compone di quattro categorie: Performers (interpreti), Non-performers (non interpreti), Early Influences (le influenze dei primi anni) e Sidemen (comprimari). Attualmente sono tre i gruppi Hip-Hop inseriti nella R&RHOF: Grandmaster Flash & The Furious Five nel 2007, i Run DMC nel 2009 ed i Public Enemy nel 2013.
A distanza di poco più di vent’anni dalla nascita di questo museo prestigioso, il New York Daily News ha riportato ed ufficializzato la notizia che è in arrivo l’Hip-Hop Hall of Fame, il museo interamente dedicato alla black music.
La struttura sorgerà nel 2017 sulla 125esima strada ad Harlem, New York, e conterrà memorabilia, vestiti, manifesti e materiale esclusivo delle star dell’Hip-Hop. Il museo costerà ottanta milioni di dollari e per visitarlo interamente serviranno novanta minuti.
JT Thompson, organizzatore del museo e produttore di diversi programmi su BET ha affermato:
La gente deve capire l’importanza dell’Hip-Hop e questa sarà la casa di questa cultura.
I “Four Fathers”: Afrika Bambaataa, Grand Wizzard Theodore, Grandmaster Melle Mel e Grandmaster Caz, hanno fatto il possibile affinché il museo venisse aperto nel Bronx, ma poi è stata scelta Harlem come posizione strategica.
Attualmente diversi artisti hanno già donato del loro materiale e tra questi troviamo: Afrika Bambaataa, Grandemaster Flash, Run DMC, Salt-N-Pepa, Snoop Dogg, Ice Cube, Outkast, Young Jeezy, Common ed Eminem.
Il progetto sembra davvero molto interessante, ambizioso ed era ora che anche l’Hip-Hop avesse un museo dedicato a sé. Un buon motivo per tornare a New York nel 2017.
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