giovedì 23 gennaio 2014

SURFABLOG.COM X REDBULL.IT: L’NBA SBARCA IN EUROPA: CANESTRI A SUON DI RAP

Come vi avevo già anticipato nell’articolo riguardante Steve Smith, oggi vi racconto cos’è successo dal pomeriggio in poi al’Approved Heat, che, per chi non lo sapesse, è l'evento che organizza Foot Locker Europe una volta all’anno a Londra in occasione del match NBA.


Dopo aver parlato con Smith ci siamo recati in un privè dell'Arena O2, più precisamente all’Alphabet City, dove è passato a trovarci niente meno che Dikembe Mutombo; infatti quest'anno la partita ufficiale di Regular Season in Europa vedeva la sfida tra i Brooklyn Nets e gli Atlanta Hawks e, prima del match, abbiamo parlato con lui. Dikembe Mutombo è un ex giocatore africano, alto 218 cm, che ha militato in NBA dal 1991 al 2009, ed è considerato uno dei centri difensivi più forti di sempre. Tra le sue squadre ricordiamo principalmente: gli Atlanta Hawks, i Denver Nuggets e gli Houston Rockets. Inoltre, ultimamente, Dikembe è tornato sulla cresta dell’onda celebrando con Adidas i 20 anni della loro partnership, la quale ha creato una linea di abbigliamento e di sneaker in suo onore. Dopo una sfilza di hotdog e di fries chips, ci siamo diretti all’ingresso del palazzetto, dove ci sono stati riservati dei posti vicino al campo da gioco. Ovunque mi giravo vedevo calciatori della Premier League, ex stelle dell’NBA, personaggi dello spettacolo inglese, star mondiali come Paul McCartney ed addirittura lo storico Commissioner dell’NBA David Stern. Quest’ultimo, in un’intervista dopo il match, ha dichiarato di voler estendere la lega di basketball americana anche in Europa, per una sorta di mondiale della pallacanestro. L’Arena O2 era sold out, non c’era un posto libero e, nonostante ci trovassimo a Londra, sembrava in realtà una partita in casa dei Nets, visto che erano tantissimi i tifosi della neo franchigia di Brooklyn. Questo particolare è sicuramente dovuto all’influenza sul pubblico inglese da parte di Jay-Z, il quale, essendo l’ex presidente della squadra, ha da sempre pubblicizzato il nome di Brooklyn, facendo avvicinare tantissimi fan al team.
Prima dell’inizio della palla contesa, non poteva mancare l’inno americano interpretato da due cantanti diverse, si perchè il match non era una semplice partita in campo europeo, ma era proprio la trasposizione a Londra di tutto lo staff che ruota attorno ad una gara NBA. C’erano le cheers leader, le mascotte, gli show durante i vari intervalli ed ovviamente il dj. Infatti quando si parla di NBA si parla anche di hip-hop, visto che ad ogni azione veniva lanciato un beat rap che accompagnava i giocatori. Dalle voci campionate di Busta Rhymes e di Fatman Scoop, alle strumentali di Pharrell Williams e di Hit Boy, era un tutt’uno la musica con il basket, proprio come in un videoclip.
Insomma, un vero e proprio party a sfondo sportivo, e vi assicuro che l’ultima cosa che importava al pubblico era la squadra che avrebbe vinto (comunque sono stati i Nets a trionfare), anzi, in molti facevano il tifo per il team in svantaggio per sperare nei supplementari e quindi per assistere per qualche minuto in più a quello spettacolo. Non c’erano le tifoserie violente, i cori razzisti, la competizione negativa.. niente di tutto ciò. C’era solo il basket NBA e le sue stelle che schiacciavano, facevano punti da 3 e toppavano sotto canestro. Ringrazio nuovamente Foot Locker e Probeat Agency per avermi invitato a quest’evento. I love this game.
Surfa