Anche Banksy, durante il suo viaggio a New York (di cui vi avevo parlato lunedì scorso, per saperne di più clicca qui), aveva lanciato il suo messaggio per la salvaguardia di 5 Pointz nella sua ultima opera, prima di lasciare la Big Apple. Per evitare che la costruzione venisse imbiancata, e successivamente demolita, numerosi artisti e molti abitanti della zona avevano cercato inutilmente di ottenere, dall'amministrazione di New York, il riconoscimento di area di interesse artistico e culturale. Il 19 Novembre alle 17.49, dall'account Twitter di 5 Pointz, era stato twittato: "Oggi Jerry Wolkoff ha commesso il più grave crimine contro l'arte: Il genocidio di 5 Pointz". Lo stesso giorno numerosi volontari hanno appeso delle strisce di carta bianca alle pareti della fabbrica, su cui molti appassionati hanno scritto frasi per omaggiare la struttura e tutte le opere presenti. In un'intervista per la NBC, Jerry Wolkoff ha difeso il suo operato e la sua decisione, dichiarando: "E' stata una mia decisione e ritengo di aver fatto la scelta giusta a far pitturare l'edificio. La demolizione durerà 3 mesi, ma vedere crollare quei muri poco alla volta sarebbe stato più doloroso. Per questo ho scelto di far imbiancare il tutto in una notte. A New York non puoi far implodere un palazzo. Ovviamente avevo le lacrime agli occhi mentre lo facevano. E' stato come prendere una medicina amara, ma sai che ti farà bene. Non è stato bello, ma è stato necessario. E' meglio per loro e per me. Nei nuovi palazzi che sorgeranno lascerò uno spazio dove i writer possano esprimere la propria aerosol art. I lavori inizieranno nel 2014 e saranno ultimati tra il 2015 ed il 2016". All'interno di 5 Pointz erano presenti oltre 350 graffiti a colori, realizzati dal 1993. Nella fabbrica era presente anche il "Crane Street Studio", che consisteva in uno spazio affittato a circa 200 artisti che pagavano tra i 250 ed i 600 $ al mese. Purtroppo tutto questo non c'è più e mi rammarico pensando che non avrò il piacere di visitarlo quando tornerò a New York.
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