venerdì 16 marzo 2018

SURFABLOG.COM INTERVISTA ANDREA PETAGNA

Ieri, durante l’evento “Mercurial” presso Calcioshop di Milano, ho avuto il piacere di intervistare Andrea Petagna, attaccante dell’Atalanta. Dopo aver militato nelle giovanili del Milan, ha esordito nel 2012, a 17 anni, nel match di preliminari di Champions League della squadra milanese contro lo Zenit. Il suo esordio in Serie A è avvenuto nel 2013, sempre con il Milan contro l’Hellas Verona. Nel 2014 è passato alla Sampdoria e poi in Serie B con il Latina, il Vicenza e l’Ascoli. Dal 2016 è punta dell’Atalanta, e l’anno successivo ha esordito in nazionale. Vai su “Continua a Leggere” per vedere quello che ci siamo detti.


Ci sono tanti ragazzi di talento nelle giovanili, come si fa a fare la differenza?
“Durante il mio percorso di crescita ho incontrato tanti ragazzi molto forti, che poi si sono persi. Ci vuole anche tanta fortuna, perché oltre al talento bisogna trovare sia l’allenatore che l’ambiente giusto. Quando sono uscito dalla Primavera del Milan sono andato a giocare prima in Serie A con la Sampdoria e poi in Serie B, dove ho trovato purtroppo un mister non adatto a me ed un contesto difficile in cui non ero pronto ad esprimermi, e quindi ho fatto molta fatica. In Italia poi, in generale e non solo per quanto riguarda il calcio, è difficile che venga dato spazio ad un giovane, ed io sono grato che l’Atalanta mi abbia dato questa possibilità.”

Com’è la nuova Mercurial?
“Ogni anno, ogni scarpa è migliore di quella precedente. Quest’anno lo scarpino è molto più leggero e con la pioggia scivola meno rispetto a prima, quindi si riesce a controllare meglio il pallone. Aiuta la velocità, visto che avendo un buon grip, dà maggiore spinta.”

Cosa pensi della Mercurial e per quali giocatori è adatta?
“Secondo me è maggiormente adatta agli attaccanti, anche perché essendo arancione è molto appariscente. Io mi trovo alla grande!”

Cosa cerchi in una scarpa e perché l’hai trovato in Mercurial?
“Perché quando ero piccolo tutti i miei idoli, specialmente Ibrahimovic, la usavano. Io ho iniziato a metterla per lui e mi sono trovato subito bene. Ho provato a cambiare qualche modello Nike, ma avvertivo subito che non mi sentivo a mio agio. Mi trovo bene perché la sento molto stretta e, quando ho il pallone tra i piedi, mi sembra quasi di non averla.”

Qual è stato il giocatore più veloce che hai incontrato?
“Douglas Costa. E’ un motorino! L’ho visto ieri ed è davvero incredibile!”

Rimanendo in tema, quanto è importante la velocità nel calcio?
“La velocità e la tecnica sono le cose più importanti. Con la velocità puoi rimediare ad alcuni errori e hai maggiore possibilità di saltare l’uomo. Rispetto a 10 anni fa il calcio è diventato molto più veloce.”

E secondo te conta di più la velocità di testa o di piede?
“Di testa. Con essa decidi dove passare il pallone prima che ti arrivi al piede. Pirlo, che per me è il centrocampista più forte di tutti i tempi, non era un mostro in velocità di piede, ma di testa era un fenomeno.”

Qual è la tua Mercurial preferita?
“E’ stata la prima che ho avuto: quella tutta nera con il baffo giallo. Era quella che indossava Ibra quando giocava al Barcellona.”

Nella tua carriera hai passato momenti positivi e negativi. Che consiglio puoi dare ad un ragazzo?
“Nonostante la mia carriera sia appena iniziata, per un periodo della mia vita non ho più creduto in me stesso. Volevo smettere e non volevo più superare l’ostacolo. Poi, grazie alla mia famiglia ed agli amici, ho vinto queste difficoltà. Uscito dalla Primavera del Milan pensavo che tutto mi fosse dovuto, poi, quando sono uscito da lì ed ho iniziato a giocare con i grandi, ho capito che dovevo conquistarmi ogni cosa. Allenandomi bene, più seriamente, e credendo in me stesso, ho visto arrivare i risultati. Non bisogna mai arrendersi o sentirsi arrivati. Quando ero ragazzino e mi allenavo con la prima squadra del Milan, ricordo che c’era Seedorf che continuava a migliorare a 35 anni. Nonostante avesse vinto 4 Champions League cercava sempre di imparare e fare di più.”

Sei appassionato di sneakers? Quali sono le tue preferite?
“Certo! Le mie favorite sono di Nike con Off-White e le ho prese tutte: le due Jordan 1, le Blazer, le Air Force.. tutta la collezione uscita. Quelle che non sono riuscito ad avere le ho comprate! A Capo Plaza (presente all’evento), invece le regalano sempre!”

Ascolti musica prima di scendere di campo? Cosa?
“Certo. Ultimamente ascolto “Rockstar” di Sfera e “Allenamento 2” di Capo.”

Rapper preferiti italiani?
“Sfera, Capo e Guè.”

Americani?
“Drake!”

Come mai preferisci il Rap e la Trap ad altri generi?
“Io sono nato a Trieste, ma sono venuto a vivere a Milano già a 13 anni. Da quando mi sono trasferito ho iniziato ad ascoltare i Club Dogo, e di conseguenza ho scoperto diversi artisti di questo genere appassionandomi sempre di più.”

Nel tempo libero ascolti molta musica?
“L’ascolto tutto il giorno. Sempre. Anche quando la partita va male, serve a ricaricarmi.”

Sei tra giocatori più Hip-Hop della Serie A. Ho visto che anche il vostro portiere (Pierluigi Gollini), è un amante del genere. Vi capita di rappare nel tempo libero?
“Lui sì. Ha anche scritto una strofa e ce l’ha rappata nello spogliatoio. Gli piacerebbe scrivere una serie di canzoni. A me piacerebbe fare qualcosa di carino con qualcuno, ma non ho lo stesso talento che ho nel calcio.”

Ringrazio Andrea per la disponibilità ed Elisa & Nike Football per l’invito.
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