lunedì 8 maggio 2017

SURFABLOG.COM INTERVISTA KISH KASH

Negli ultimi anni, durante i viaggi con il blog dedicati alle sneakers, Kish Kash è uno dei personaggi fissi che incontravo. Lui è un famoso dj e sneakerhead di Londra, conosciuto a livello globale per la sua trentennale passione per le sneakers. Nell'ultimo periodo è stato un contributore del V&A Museum, in cui ha curato l’installazione dedicata alle 50 migliori sneakers di tutti i tempi ed è stato intervistato da CNN, DailyMail, Hypebeast, Highsnobiety, The Proud Archivist, Metro e molti altri siti e magazine prestigiosi. Sabato ci siamo rivisti allo Sneakerness e data la confidenza che abbiamo, mentre parlavamo gli ho proposto qualche domanda, così da far conoscere la sua visione, anche a chi segue Surfablog. Vai quindi su “Continua a Leggere” per l’interessante chiacchierata con Kish Kash.


Come hai iniziato a collezionare e com’è nata questa tua passione?
“Le sneakers per me rappresentavano l’unione tra calcio e Hip-Hop. Giocavo a calcio per strada ed mettevo le sneakers per farlo, dato che ovviamente sul cemento non si usavano gli scarpini. Per quanto riguarda l’Hip-Hop usavo le sneakers per il mio look e per ballare. L’Hip-Hop è sempre stato connesso alle scarpe da basket, perché a New York City è quella la disciplina sportiva più praticata, mentre nell’UK lo street sport è il calcio. Quindi compravo le scarpe per tre cose principali: giocarci a calcio, per uscirci e come accessorio per il mio look.”

Qual è stata la prima sneaker che hai comprato?
“Ero in vacanza in Canada da mio zio ed ho acquistato un paio di Nike Runner. Erano marroni, tan, ma non ricordo il loro nome ora. Ero davvero giovane e non so neanche che fine abbiano fatto e forse le ha mia madre da qualche parte. Chissà se le ritroverò un giorno. Il mio secondo paio è stato la Puma G. Vilas: in Inghilterra il Tennis cresceva molto di interesse, anche grazie a personaggi come McEnroe, influenzando la cultura di quel periodo.”

Durante questi anni sei diventato una leggenda dello sneaker game. Ho letto che hai speso oltre 250.000 £ per la tua collezione.. Quante paia hai?
“Non mi ritengo una leggenda, ma ti ringrazio! Penso di averne oltre 2.000, ma non le ho mai contate, sia perché non ho avuto tutto quel tempo per farlo, sia perché le tengo in posti diversi. In futuro voglio comunque documentare quelle che ho. In ogni caso sono della linea di pensiero che conta ciò che hai e non quante ne hai.”

Qual è la top 3 della tua collezione?
“E’ tosta.. Al primo posto metto la Air Jordan IV OG, nera, rossa, bianca e grigia, che oggi tutti conoscono come “Bred”. L’ho comprata a Houston quando ero andato in vacanza a trovare la mia famiglia. Ricordo che Robbie, il mio amico di scuola, che è un producer Hip-Hop, l’anno prima era andato a New York ed era tornato con delle Air Jordan 3 OG “Bred”. Era l’unico ad averle in tutta la scuola. Quindi la AJ4 è uscita l’anno seguente quando erpo in vacanza negli States e sono tornato nell’UK con quelle. Ero il primo ad averle in tutta Europa e tutti mi chiedevano dove le avessi prese. Al secondo posto dico una scarpa che risale ad un momento più recente. Sto parlando della Superstar 35th Anniversary, destinata solo ad amici e parenti del brand. Adidas me l’ha fatta avere perché avevo supportato il marchio e mi hanno ringraziato con questo modello che aveva un packaging spaziale. Al terzo posto metto la Nike Air Yeezy 1 Tan, un regalo del mio amico Mike Langille. Era a casa mia e mi ha chiesto se fossi interessato a delle Nike Air Yeezy e gli ho detto “Magari, fammi sapere”. Lui mi ha risposto dicendomi che aveva un paio per me, perché lavorava a Toronto per Good Foot, un negozio che ora non esiste più. Lo store era connesso con Kanye West, perché si occupava della produzione della sua prima linea di vestiti chiamata Pastelle. Vendendo le Yeezy, lui aveva un paio in più che mi ha regalato nonostante il suo valore in quel periodo fosse di 2.000 $ ed ora probabilmente anche di più. Questa è la mia top 3, ma non tanto per i modelli in sé, ma per la storia che hanno.”

Ora siamo allo Sneakerness, ma ci siamo visti in diversi eventi in passato. Che ne pensi di questa crescita della cultura sneaker in Europa?
“Lo trovo fantastico. E’ bellissimo vedere così tanti appassionati, ognuno dei quali ha la propria interpretazione su cosa e come indossare le sneakers. Per me è d’ispirazione.”

Ed invece che pensi del resell?
“Ci sono pro e contro. A volte non puoi prendere una scarpa che vuoi ed il reseller risolve questo tuo problema. In altri casi toglie le sneakers alle persone che le vogliono davvero. Con i reseller il mio rapporto è di amore ed odio.”

Qual è la migliore sneaker del 2017?
“Per me è la Vapormax. Ma le migliori retro sono le Asics Gel Mai e le Adidas Atlanta.”

Cosa ne pensi della Nike Air Mag e del fatto che abbia raggiunto persino i 200.000 $ all’asta?
“Nike voleva raccogliere fondi benefici. Ok. Ma per me che sono un fan del film, sarebbe stato bello avere quella scarpa. Quante persone, che non sono degli sneakerhead, amano quella sneaker e non posso averla? Non va bene. Nike avrebbe potuto vendere la Mag, con o senza self-lace, per 4.000 £ al retail. In quanti l’avrebbero acquistata? Probabilmente avrebbero raccolto molti più soldi in questo modo e fatto felici più persone. Con queste aste folli hanno favorito solo i ricchi e non i veri appassionati.”

La penso come te. Che ne pensi del fenomeno Yeezy? L’hype è in crescita nonostante tutte queste uscite? Sei un fan?
“Amo le 350, le 350 V2, ma odio le 750 e le 950. Ho visto le linee Season ed i vestiti sono di altissima qualità, ma i prezzi sono assurdi ed ingiustificati. Penso che tra 20 anni le Yeezy saranno considerate come dei modelli old school e la gente continuerà a volerle. Finché la carriera di Kanye continuerà a crescere e la sua popolarità resterà invariata, anche i prezzi di resell resteranno tali. Ci potrebbero essere dei cali se fermerà la sua attività musicale o se facesse qualche scandalo. Per me Kanye è un ragazzo di Chicago, cresciuto guardando Michael Jordan e con l’obiettivo di diventare il migliore. Non sono un grandissimo fan di come rappa, ma a livello di produzioni penso sia bravissimo.”

Non posso non farti una domanda su Supreme. Cosa ne pensi di questo marchio, delle collaborazioni e del suo hype?
“Sono giù con Supreme da 20 anni ed uno dei miei migliori amici è Dan, il fratello di James Jebbia. Ricordo nel 1994 ero a New York con Dan e mi ha detto “Mio fratello lavora per un negozio di Stussy ora sta lanciando un suo brand…”. Solo dopo diverso tempo ho capito che si trattasse di Supreme, che anche in quel periodo era difficile da reperire. Quando poi ho incontrato James, ho ricollegato il tutto e siamo diventati amici. Lui è una persona tranquilla, uno giusto. Per me Supreme e Dan sono come una famiglia. Visto il rapporto che ho con loro non ho bisogno di fare file o trovare difficoltà nel prendere la loro roba. Ho indossato ed acquistato Supreme per anni, e non lo vesto per lo status che ha oggi, ma perché ho sempre supportato la causa, mi piace il design e quello che fanno”.

Quali sono le 24 ore di Kish Kash?
“Dipende dalla giornata, ad esempio Martedì preparo la puntata radiofonica. Non c’è una routine prestabilita, improvviso molto. A volte pranzo alle 4 del pomeriggio, a volte invece riesco a fare tutto in orario. A volte è difficile a volte è piacevole.”

Collegandomi al tuo lavoro da dj.. Qual è il tuo rapper preferito ora?
“Il mio rapper preferito negli ultimi 20 anni è stato Nas. Penso sia un fenomeno, un grande liricista, il migliore. Oltre a lui apprezzo altri MCs come Westside Gunn, suo fratello Conway, Roc Marciano, Rae Sremmurd, Chance The Rapper, Kendrick Lamar.. ma ce ne sono tanti. L’anno scorso i De La Soul e gli A Tribe Called Quest sono tornati con due album eccezionali e da quanti anni sono nella scena? Essere vecchi non significa esserne usciti.”

E nell’UK?
“Skepta, Stormzy, ce ne sono diversi a Londra. Adoro Jiggs ed il suo album è probabilmente il migliore dell’anno.”

Progetti futuri?
“Sto lavorando ad un libro con diversi amici, che parlerà delle migliori sneakers uscite dal 1998 al 2018. E’ il sequel della prima edizione uscita nel 1998. Sei il primo a cui dico questa notizia. Le cose stanno succedendo con una velocità pazzesca.. Quello che faccio ora in un anno, prima lo facevo in una decade. Incredibile.”

Ringrazio Kish Kash per la sua disponibilità. Per vedere il suo Instagram clicca qui.
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